martedì, maggio 20, 2008

Turn and face the strain

Sembra fatto apposta per poter mettere in linea dei post più o meno a effetto. Stamattina in auto ho riascoltato per l'ennesima volta la Canzone d'amore esagerata da "Il quinto mondo" di Jovanotti; un pieno di energia e di ritmo che mi fa star bene e mi prepara al concerto. Poi per cambiare passo sulla radio, e la prima canzone è del caro Bowie, Changes
E si comincia così la giornata, cantando e facing the strain, fronteggiando le tensioni, e sforzandosi di migliorare e andare avanti.
Oggi si svolta, tutto va meglio in tutti i campi e in tutte le sfere, tranne quelle sfere lì che girano ancora vorticosamente per la cara ragazza; ma anche questa fase sta passando.
E sempre in onore alle coincidenze, lei mi ha chiamato stasera (dopo una settimana...), ma semplicemente per darmi un numero di telefono che le avevo chiesto; due chiacchiere parlando del più e del meno, la promessa di incontrarsi prima o poi sulla pista da ballo, qualche altra cazzata, insomma normale conversazione tra amici.

Fatalità, proprio oggi sono andate via le ultime "crosticine" (che schifo!) delle ferite su ginocchia e gomiti per le cadute in bicicletta. E pensavo che Paolo mi aveva detto che le articolazioni nella medicina cinese rappresentano il cambiamento; quindi in un certo senso è come se questo ciclo di cambiamento si sia esaurito, sanato gli strappi e dato i suoi frutti.
Per dirla nel mio linguaggio: sono pronto a nuove cadute in bici, a nuove ferite e nuove avventure.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Game over.New Start!