sabato, dicembre 29, 2007

Brindisi

E' scontato, ma ci sta:

Agli amori perduti
Agli amici lontani
Agli antichi dei
E alla stagione delle nebbie
E che ognuno possa dare al diavolo ciò che gli spetta

Stop. Start

Piccolo break per ritornare a Napule, ci si "sente" fra qualche giorno.
Auguri a tutti!

venerdì, dicembre 28, 2007

lunedì, dicembre 24, 2007

Perfect Day

Probabilmente è il titolo più (ab)usato nella storia dei blog. Ma non ci sono altre parole né altre canzoni più efficaci per descrivere giorni come questi per me - con tutto il sottotesto triste dei giorni che, ahimé (e per fortuna), perfetti non sono mai. E quello stupendo finale che ammonisce e consola, "raccoglierai ciò che semini".
http://www.jango.com/stations/1959;tunein?u=0&index=1&proxy_id=744953

Sono in ferie ma continuo ad andare sempre di corsa...per cui temo che dovrete accontentarvi di questo unico post natalizio: la wishlist non sono riuscito a scriverla, l'ultima settimana è stata densa, un post lo avevo scritto e poi l'ho cancellato - non so se qualcuno di voi se ne è accorto, il "fantasma" è stato in linea solo per una decina d'ora...il tempo necessario a riflettere sul profondo detto reso famoso da Trapattoni e la Gialappa's: "non dire gatto se non l'hai nel sacco".

In altri termini: per adesso, chiudo qui e vi auguro Buon Natale!

domenica, dicembre 16, 2007

Ritornello

Scusate, ma ho pochissimo tempo...
Tutto bene, alla grande oserei dire - tranne qualche casino in famiglia - ma si sa, ho una famiglia di matti.
Sabato sono stato in Feltrinelli a Mestre, e in diffusione c'era "Can we still be friends" di Todd Rundgren (dalla colonna sonora di Vanilla Sky): mi rimane in testa e non se ne va da due giorni, la fischietto, la canto a bassa voce, adesso sto dondolando con la testa mentre la ascolto in loop in cuffia mentre Max sul divano guarda la partita dell'Inter...mi mette di buon umore - e lascio da parte il testo (anche se sarebbe attinente), per questa volta: non è sempre vero che le parole sono importanti!

http://www.youtube.com/watch?v=Olc1PTyeCzM

Sai quando sorridi con la bocca, con gli occhi e con ogni parte del tuo corpo? Ecco, è così! :-)
A presto

domenica, novembre 25, 2007

Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco, non ce la fai più. E d'un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno - uno sguardo umano - ed è come se ti fossi accostato ad un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice.
(Andrej Tarkovskij)

Della letteratura e altri demoni

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Teheran-19:41/2689443/7

BloG8

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/g8-genova-2/verso-rinvio/verso-rinvio.html

L'amico Putin

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/russia-sommosse/kasparov-arresto/kasparov-arresto.html

giovedì, novembre 22, 2007

Pessimismo e fastidio

Incubi ricorrenti
Alluci valghi
Dissesti finanziari
Pane stantìo

http://www.youtube.com/watch?v=1AxsAdhuU5s

lunedì, novembre 19, 2007

Giorni intensi questi. Non è servito a nulla eliminare la pallavolo e sospendere il corso di salsa...le giornate scorrono via veloci e il tempo libero durante la settimana resta un'illusione. Ma sono giorni ore e minuti che consumo avidamente e niente va sprecato.

Sabato ho fatto il mio secondo turno in geriatria: è stato uno spasso! Due ore e mezzo di puro divertimento! I vecchietti sono "materiale" ottimo per il clown, forse ancora meglio dei bambini, perchè ne conservano un po' di innocenza, ma in più hanno l'esperienza di tutta la vita alle spalle, e con loro puoi giocare su qualunque cosa, perfino le battute sul sesso! (restando nei limiti del rispetto, ovvio, dipende da persona a persona).

E dire che prima di iniziare il turno avevo il solito nervosismo, la paura che sarei potuto trovarmi di fronte a situazioni difficili...invece la fortuna mi ha assistito ancora: nessun caso particolarmente grave, tranne uno in una stanza che abbiamo lasciata per ultima.

E anche lì è stata una grossa soddisfazione: l'infermiera ci aveva sconsigliato di entrarvi, per non disturbare. Invece dopo una breve consultazione (eravamo solo in 3: Io, Wally e Ciliegina - la responsabile, ha solo 21 anni!! bravissima), abbiamo deciso di andare.

Per me è così che si deve fare: ovvio, rispettando e senza far danni; ma per eccesso di prudenza si rischia di perdersi dei bei momenti. E infatti anche nella stanza che avrebbe dovuto presentare più problemi, abbiamo fatto un buon lavoro, non solo per i pazienti, ma anche per i parenti che erano lì intorno.

E poi: finalmente il personaggio sta emergendo!! Questa volta soprattutto grazie a Ciliegina, e a una chiacchierata fatta con Pepita l'altro sabato.
Valeria mi ha chiamato terrone durante tutto il turno...praticamente abbiamo costruito quasi tutte le gag sulla mia storia da emigrante, io provavo a parlare con un accento veneto improbabile, senza riuscire a mascherare il napoletano, e poi ho una voce piuttosto bassa, non riesco ad alterarla come fanno altri clown che parlano come bambini. L'effetto è stato esilarante, le dinamiche sempre diverse: su 30 letti visitati, c'è sempre uno spunto nuovo da esplorare, ad esempio scherzando con la badante, improvvisando delle interviste, scherzando con i figli dei malati, oppure su noi stessi, che siamo buffi, sul nostro fisico (io ho una panza che dico è finta, fatta dal chirurgo plastico...tutto silicone)...insomma, c'è un milione di gag possibili!!

Sto guadagnando di nuovo la fiducia che avevo durante il corso, e la fantasia e la malleabilità per trovare la battuta giusta al momento giusto, oppure per offrire un "gancio" al compagno.

Quindi questo Pizza veneto-napoletano è solo da perfezionare, ma è sulla buona strada...il prossimo passo sarà imparare a cantare qualche canzone classica napoletana, Ciliegina mi aveva dato il la e passato un finto microfono, ma io non ero pronto e la gag è scemata lì...ma cantare "Malafemmena" a una vecchietta sarebbe stato il massimo!

A proposito: ho fatto conquiste in corsia! Non con una giovane e bella infermiera (che purtroppo si è tolta il guanto e mi ha mostrato la fede al dito... :-( ), ma con diverse nonnine...il bello è che alla loro età possono permettersi il lusso di dire qualsiasi cosa...una mi ha detto (in dialetto) "E' un bel ragazzo, da nudo sarà ancora meglio!" Pensa un po'!

Non è geriatria, è chirurgia oculistica!

venerdì, novembre 16, 2007

Saggezza

E' meglio accendere una candela che maledire il buio.
(Lao Tze)

giovedì, novembre 15, 2007

Vergogna!!

...ma la tv riecheggia anche l'orrore e lo schifo: ho visto sul tg1 un filmato di un uomo ucciso all'aeroporto di Vancouver, con una di quelle armi che danno scariche elettriche. Ho il link ma non lo pubblico, al tg1 (di solito più censurato) hanno trasmesso anche l'audio, angosciante, si sentivano anche le grida dell'uomo agonizzante...
Che delusione, avevo tra i miei miti il Canada come uno dei pochi paesi civili in cui sperare, magari per un futuro all'estero...Cosa rimane in questo schifo di mondo? C'è un angolino ancora vergine in cui potersi andare a rifugiare?

In contrasto, almeno una buona notizia stasera, quella sulla lotta per l'abolizione della pena di morte (in realtà, solo una moratoria, ma meglio che niente); è passata alla commissione, adesso serve ancora un voto all'Assemblea Generale Onu.

Forse stavolta ce la possiamo fare.

Al cuore, Ramon!


La musica, le inquadrature ad altezza sperone, le memorabili punch-lines, Joe che come un angelo della vendetta emerge dal fumo della dinamite, e quel duello finale...Al cuore, Ramon!
In breve: Per un pugno di dollari.
Ogni tanto la tv trasmette qualcosa di buono.

3

Tre parole per spiegare il post precedente.
Tre mesi che sul mio blog vado avanti con questa lagna.
E' che, nonostante a parole sia facile, nella "first life" non lo è.
Il bello è che, se mi incontrate per strada, sono in forma, sono "normale", e risulto anche simpatico e allegro (quasi sempre).
Ma nei miei ordinari occhi castani c'è un ombra che chi mi conosce sa come interpretare.
Per chi non ha visto "Se mi lasci ti cancello" (aargh! che traduzione!): la Lacuna Inc. è la compagnia che cancella Jim Carey dai ricordi di Clementine...

Il brutto di questi 3 mesi è che, scrivendo di queste paranoie, mi perdo tutto ciò che di bello ho vissuto. Cioè: non "mi perdo", perchè lo ho vissuto e goduto, ma ne perdo il racconto.
Avrei potuto (e DOVUTO), anzichè di queste puttanate, scrivere dei viaggi, della Puglia, di Essen, di Halloween, dei pagliacci, di mio fratello, di Lucca - devo ancora ringraziare Marco (e Simo!) dell'ospitalità: della volta stellata che si ammira da casa sua (ma non è merito tuo, Marco! ;-) ), della cena con i suoi amici - e altro ancora.

Che è successo? Che il chiodo che doveva scacciare il precedente, si è invece come spezzato: troppa forza nel colpo di martello? Non credo...piuttosto, tante piccole e fastidiose e inutili martellate, io sono il campione in questo campo, sapete! Quindi me la sono giocata...nel frattempo, come accennavo negli scorsi post, il timore della ricaduta si è concretizzato...alla faccia dei buoni propositi...Almeno si fosse trattato di una stronza! Ok, in quel caso dimentichi più in fretta...

Invece lei mi fa esplodere in faccia continuamente le sue belle qualità, e ogni volta è un piacere passarle il tempo accanto, e allo stesso tempo una tristezza indicibile quando finisce e ognuno torna a casa propria.

Esempio: ieri sera, capita (dopo altre cose che ometto), che andiamo al pub in 3: io, lei e il mio-amico-nonché-inseparabile-coinquilino; serata stupenda, e tante tante risate, molte ispirate da lei (ha un talento non indifferente, potrebbe fare il pagliaccio!).
Mi ha perfino proposto un'idea per un evento "ludico", una sorta di Con, da realizzare con i miei amici goblin veneti, e mi ha trovato un posto in cui farlo.
E allora io mi chiedo: "ma vuoi vedere Enzo che di tutta questa storia non hai ancora capito una fava?"; che ci sia qualcosa ancora di irrisolto e di non detto né fatto, che in questi 3 mesi il mio peggior avversario sono stato io, e non "l'altro".
In bilico tra l'idea di provarci per un'ultima volta, in maniera più decisa, "o la va o la spacca"; e l'idea invece di cambiare completamente.

La soluzione non è la cancellazione (era giusto per scrivere quello che mi passava per la mente - e un altro post sul tema del ricordo ce l'ho in cantiere).

La soluzione (transitoria) che ho trovato, sarebbe questa: considerarla un'amico. Avete letto bene, al maschile.E al tempo stesso cambiare quelle 3-parole-3, scritte agli albori di questo blog, e che ogni tanto mi risuonano nel cervello (vuoto, e fanno eco).
Mi dispiace darti torto, maestro Neil; ma "le sole 3 cose che possono arrestare la devastazione della vita" sono "il vino, gli amici, e le canzoni".
Non le donne, che vanno e vengono: gli amici, quelli veri.

(facile a dirsi, eh?)

mercoledì, novembre 14, 2007

Lacuna, Inc.

Qualcuno di voi conosce l'indirizzo? Quanto costa un intervento di cancellazione?

venerdì, novembre 02, 2007

Come nel rugby

Per andare in meta, bisogna avanzare tutti insieme; e il pallone non si può passare in avanti.
Ancora una volta, quindi, faccio un passo indietro, e cerco di non farmi placcare.

martedì, ottobre 30, 2007

Oggi sto molto meglio, messe da parte le pippe mentali di questo weekend. Si guarda avanti: domani ho qualcosa che somiglia a un appuntamento...e lei mi sembra una che può scaldarmi il cuore, per questo inverno e anche di più. Vedremo, che non sia la mia stucchevole sete d'amore, per la quale mi aggrappo ovunque; e dato che è prima di tutto un'amica, vorrei capirlo per bene e in tempo. Passano gli anni ma io continuo a non capirci una mazza. A volte non distinguo il mio desiderio per l'altra persona dal desiderio e basta. Cioè, in alcuni casi ho la sensazione che la persona di fronte a me sarebbe perfettamente sostituibile con un'altra...
Ok, stop al delirio, proverò a spiegarmi meglio domani, 'notte

lunedì, ottobre 29, 2007

La veglia

Poichè mi è stato rimproverato di scrivere troppo inglese sul blog, traduco il pezzo relativo alla carta dei tarocchi, all'Arcano che maggiormente - secondo il test - dovrebbe somigliarmi, la Torre:

Ambizione, lotta, guerra, coraggio. Distruzione, pericolo, caduta, rovina.
La Torre rappresenta la guerra, la distruzione, ma anche il rinnovamento spirituale. I piani vengono interrotti. I tuoi punti di vista e le tue idee cambieranno di conseguenza.
La Torre è una carta che riguarda la guerra, una guerra tra le strutture di bugie e il fulmineo lampo della verità. La Torre rappresenta "falsi concetti e istituzioni che crediamo siano veri." Sei stato scosso; accecato da una improvvisa rivelazione. A volte è ciò che serve per vedere una verità che ci si rifiuta di vedere. O per abbattere credenze che sono così ben costruite. La cosa più importante da ricordare è che buttare giù questa struttura, quantunque sia doloroso, crea spazio per costruire qualcosa di nuovo.

domenica, ottobre 28, 2007

La stagione delle nebbie

...dentro una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
sino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perchè niente è cambiato
anche se tutto è diverso.

(Cristina Donà - Universo)


Sono le 4 del mattino, sono appena tornato da un'insolita serata in discoteca, e approfitto del vantaggio dell'ora legale per scrivere 2 righe. Siamo stati al New Age a Roncade, fanno disco con musica rock (diciamo un po' tutte le sfumature, dallo Ska ai Kaiserchiefs ai System of a Down)
Tornando, la strada piena di nebbia, che forse mi è entrata un po' nel cervello, e il risultato sono questi pensieri.
Serata molto divertente, con la K. in gran forma, e stavolta ha portato anche un'amica molto carina.Venerdì scorso il cineforum, e per la prima volta lo abbiamo ospitato nella nostra casetta nuova. Il sorteggio dice che stavolta la scelta tocca proprio alla K. : porta Manhattan di Woody Allen, e che bella coincidenza. Forse ne abbiamo anche parlato in viaggio questa estate. Insomma splendido film, bella serata e anche post-film qualche giochino che ho portato da Essen.
Morale della favola: temo una ricaduta...
Quindi, il chiodo con il quale sto cercando di scacciare il vecchio chiodo dovrà entrare decisamente, per evitare ambiguità e casini ulteriori.
L'inverno sta tornando, e comincia a tirarmi fuori la malinconia; e non voglio, sto bene, sono sereno, ma non riesco a resistere al suo fascino perverso. (Autunno Dolciastro di Carmen Consoli)
E ho proposto per mercoledì sera di andare a Venezia a 'mbriacarci un po' in occasione di Halloween.

Ho il presentimento che anche questo inverno strapperò a brandelli il mio cuore e li distribuirò in giro, anche a chi non ne vuole.

venerdì, ottobre 26, 2007

Rauchen Verboten

Dopo aver terminato ieri sera l'ultima sigaretta del pacchetto che ho comprato in Germania, ho deciso di smettere di fumare.

mercoledì, ottobre 24, 2007

Il post precedente è il risultato di un test, ho trovato il link sul blog di Falecio.
Ed è curioso come tutto si intrecci: sto leggendo The Wake, l'ultimo volume di Sandman, e buona parte del senso sta in questa frase che è nell'episodio "L'esilio":

'Omnia mutantur, nihil interit.' 'Everything changes, but nothing is truly lost.'

Tutto cambia, ma niente è realmente perduto.


You are The Tower


Ambition, fighting, war, courage. Destruction, danger, fall, ruin.


The Tower represents war, destruction, but also spiritual renewal. Plans are disrupted. Your views and ideas will change as a result.


The Tower is a card about war, a war between the structures of lies and the lightning flash of truth. The Tower stands for "false concepts and institutions that we take for real." You have been shaken up; blinded by a shocking revelation. It sometimes takes that to see a truth that one refuses to see. Or to bring down beliefs that are so well constructed. What's most important to remember is that the tearing down of this structure, however painful, makes room for something new to be built.


What Tarot Card are You?
Take the Test to Find Out.

mercoledì, ottobre 17, 2007

Globetrotter

Cari lettori, il vostro blogger fancazzista annuncia un'altra pausa nella scrittura: ebbene sì, neanche il tempo di tornare dallu Salentu, che già si riparte per Essen, Germania...

Mi spiace non avere il tempo per raccontare l'avventura pugliese, culminata in un volo cancellato che da sfiga, grazie a Max, si è riuscito a capovolgere in situazione divertente e vantaggiosa, con una notte in albergo pagati dai signori dell'Alpieagles - tiè!

Dicevo: mi dispiace ma non ho tempo, stasera sono alle prese con il mega zaino da montagna, e devo studiare bene gli spazi in vista del ritorno. Eh già, perchè non ricordo se ve l'ho detto, ma ad Essen vado per soddisfare una volta di più il bambino che è in me: c'è la più grande fiera d'Europa dedicata al gioco (da tavolo ma in generale al gioco, che in Germania è inteso molto come "Gioco per famiglie"). Non vedo l'ora di ritrovarmi in mezzo a questo gigantesco luna-park, ho visto le foto degli scorsi anni ed è tutto in grande scala, la più bella è quella che ritrae un calciobalilla umano:
http://www.internationalespieltage.de/p070_0029.php4

Vi lascio consigliandovi il nuovo disco dei Radiohead, In rainbows, molto, ma molto bello: meno elettronico degli ultimi (che non avevo gradito), più vicino a Ok Computer.

A presto!

venerdì, ottobre 12, 2007

A gentile richiesta...

...di Marco ("animale, la voglio subito!"), ecco la ricetta dei cioccolatini:

100-150 gr. mandorle (o altra frutta secca) (la quantità dipende dal gusto che si vuole; per esempio, 100 grammi sbriciolati e le restanti messe intere, come nei Baci Perugina)
350 gr. di biscotti secchi (frollini oppure integrali, non troppo zuccherati che è già tutto troppo dolce); in alternativa, si possono usare dei wafer, tieni conto però che hanno già la crema all'interno...
2 tavolette da 100 gr. di cioccolato bianco
4 tavolette da 100 gr. di cioccolato fondente (o al latte)

Procedimento:
Sbriciolare i biscotti in una terrina; unire la frutta secca sbriciolata e il cioccolato bianco sciolto a bagnomaria (a me riesce facile, Max e Silvia lo scorso anno mi regalarono una specie di fornelletto per fondere il cioccolato)
Amalgamare il composto; se necessario, aggiungere un po' di latte.
Tenere in frigorifero una decina di minuti (oppure lasciar raffreddare all'aperto); l'impasto deve essere abbastanza freddo da essere compatto, ma non troppo altrimenti la cioccolata tenderà di nuovo a indurirsi.
Formare delle palline (eventualmente aggiungendo in "testa" una nocciola intera).
Nel frattempo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente per la copertura. Quando è completamente sciolto, lasciarlo intiepidire per 2-3 minuti (in modo che non disintegri le palline!)
Con l'aiuto di una pinzetta da cucina (a me è servito anche un cucchiaino perchè sono imbranato), bagnare rapidamente le palline nel cioccolato fuso, far colare la copertura in eccesso, e disporle su un piano (su cui si è steso un foglio di alluminio).
Raffreddare in frigorifero.

La ricetta non è perfetta, e i pesi non sono vangelo, devi andare anche un po' a occhio; magari c'è qualcosa da variare (la prima volta che li ho fatti, erano duri da spezzarsi i denti...troppa cioccolata e pochi biscotti), poi facendoli si raggiunge il giusto equilibrio....come diceva Amanda Sandrelli in Non ci resta che piangere : bisogna provare provare provare....
Per quanto riguarda il gusto: a me piace l'abbinamento fondente+mandorle, ma anche cioccolato al latte e nocciola non è male.

Alla fin fine: è una ricetta stupida, non c'è niente da lievitare né cuocere, devi solo squagliare, spezzare e mescolare...però piace! :-)
Fammi sapere...

giovedì, ottobre 11, 2007

ancora sulla potenza del racconto...

...stanotte faccio il dritto, ho tante cose da sbrigare in casa e sul pc prima di partire, e le ore di ufficio domani non basteranno...mi aiuto con una Redbull e con la tv accesa...e sto guardando Pomodori verdi fritti alla fermata del treno...con quella straordinaria vecchina che era Jessica Tandy, con la forza della memoria e dei ricordi, un gran bel film...

Marco: la foto qui sotto è quella dei cioccolatini di cui ti parlavo
In un prossimo post la ricetta

Cieli neri

Tranquilli amici, non è un post depresso questo; anzi, come raccontavo non ricordo a chi: se non scrivo sul blog, vuol dire che le cose mi vanno abbastanza bene (o quantomeno sono tranquillo), che sono impegnato in mille cose e quindi non ho tempo di scrivere.
Il titolo è un richiamo a una vecchia canzone dei Bluvertigo che aveva un bellissimo (e malinconico) video, con una rappresentazione di teatro kabuki (dico bene?); strano che non sia riuscito a trovarlo su youtube, ma qui:

http://it.dada.net/video/1927864/Bluvertigo---Cieli-Neri/

E il titolo mi è venuto in mente in seguito a una chiacchierata col mio collega e amico Matteo, che nello scorso weekend è stato a un convegno in Slovenia sull'inquinamento luminoso:

http://www.darksky2007.si/

e mi ha segnalato anche questo interessante (e lungo) articolo in inglese:

http://www.newyorker.com/reporting/2007/08/20/070820fa_fact_owen

E pensavo che domani sera parto in aereo per Bari, è il mio primo volo notturno, e sono curioso di vedere il paesaggio e la laguna illuminata...e al tempo stesso parlare con Matteo mi ha ispirato un desiderio di vedere il *vero* buio; chissà, forse sarebbe possibile solo su qualche montagna qui vicino. Buio e silenzio, e pace.

domenica, ottobre 07, 2007

Il nido del cuculo

Stanco e soddisfatto, alla fine di un lungo weekend culminato nel Cuculo Day, la festa che c'è stata oggi da noi per l'inaugurazione del nuovo appartamento. Io e Max abbiamo cucinato l'impossibile (con tutto il rispetto per le tue cene, Marco, ci fai un baffo!), spero di riuscire a pubblicare presto qualche foto, che dovrò recuperare dagli amici perchè io non sono riuscito a farne, ero troppo indaffarato.
In passato qualcuno ci ha chiesto "chi ve lo fa fare?", riferendosi a questi pranzi in grande stile che ci piace organizzare (oggi eravamo in 30!! e la casa è piccola, ma la festa è riuscita perfettamente!)
La risposta sta nella grande soddisfazione di fare qualcosa per gli altri, nel vedere che i miei cioccolatini, seppure siano una ricetta stupidissima e per di più copiata, continuano a far brillare gli occhi ai miei amici (e poi c'è Diana che chiede sempre un pacchettino per portarne qualcuno a casa alla madre! vecchia scusa per fare un bis!)
Insomma, una bella giornata passata in compagnia (anche se un paio di persone le avrei volentieri eliminate...), e la serenità nel vedere che c'è sempre grande intesa col mio coinquilino Max, e che il periodo che trascorreremo in questa nuova casa (che il mio sesto senso dice sarà breve...), sarà un tempo felice.
La settimana che inizia domani mi lascerà senza respiro, ho una scadenza venerdì, indispensabile da rispettare perchè ho chiesto dei giorni di ferie per la prossima, e li avrò a condizione che il rilascio del software sia pronto senza problemi.
Venerdì sera si parte per la Puglia, al paese di Max, chissà se si potrà fare ancora il bagno a ottobre? E giovedì 18 si parte all'avventura in camper con il mio gruppo di amici Goblin, destinazione Essen, Cermania, ja!
Tutto questo per dirvi che sarò sempre più assente su queste pagine, e tornerò con due mesi di racconti arretrati...per questo rilancio la tecnica dei promemoria:
- il mio nipotino Andrea e la sua "amichetta" all'asilo
- il matrimonio di Laura
- l'altra Laura, e il suo pacco dalla svizzera
- il Cuculo Day e la Cuculo Compilation
- Andrea e Dona che mi hanno regalato "Mistero Celeste" di Neil Gaiman e P. Craig Russell
- Ben Harper a "che tempo che fa"
...e tanto altro...

(e vai col trenino! a e i o u ipsilon...pe' pe' pe' pe' pe' pe'...)

mercoledì, ottobre 03, 2007

Forse Domani

Forse domani scriverò qualcosa, se riuscirò a scrollarmi di dosso questa stanchezza...Maybe tomorrow:

http://www.youtube.com/watch?v=eX3KrXFAsd0

giovedì, settembre 27, 2007

Week end lungo

Ancora un weekend di cazzeggio...tra qualche ora ho il volo per napoli, non mi collegherò per qualche giorno
Ciaoo!

mercoledì, settembre 19, 2007

Chiuso per ferie (promemoria)

Pausa di qualche giorno, sono stanchissimo (raffreddore, lavoro & ca$$i vari), avrei voluto raccontare dello scorso weekend, del pranzo con mio fratello e della ritrovata voglia di cucinare (le braciole! la torta!), del bowling, del film dei Simpson, del diverbio con Marco su qeusto blog (scusa!), dei casini nel condominio, del mio peso, del nuovo disco dei Turin Brakes in uscita, della parola "homesick", di tante e tante cose...ma non ho tempo e forze, e per fortuna mi manca un giorno e mezzo di lavoro e poi si parte per un lungo weekend modenese, rivedrò persone a me care, quei pazzi goblin a cui tengo tanto, non solo compagni di gioco, ma qualcuno di loro per me vale un po' di più. Ho voglia di rilassarmi, mangiare crescentine e bere lambrusco e giocare, e se ci scappa sabato sera anche ballare la salsa in qualche locale di modena, invitando sconosciute...
Vi farò sapere, buon weekend anche a voi, a presto

giovedì, settembre 13, 2007

Ti Xe fora come una pergoea

Si scrive più o meno così in veneziano la frase "Sei fuori come un balcone".
(bella lingua, davvero, il veneziano; con queste sue regole strane, le "l" che scompaiono, l'uso delle X che ancora non ho imparato a pronunciare correttamente; a proposito, se vi capiterà di passare a Venezia, oltre a mandarmi una mail per incontrarci, leggetevi prima "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa, per prepararvi allo spirito della città).

Ma sto divagando: dicevo del balcone. Mi piace questa nuova casa; prima o poi riuscirò a scaricare qualche foto che ho scattato, di tramonti e di accostamenti buffi (la malefica Henkel che c'è qui vicino; la vecchia insegna dell'Agenzia Ippica; se ci riesco, dovrei fotografare anche qualche pantegana)

Stiamo al secondo e ultimo piano, e non abbiamo il tetto sul balcone (mi scuso per l'imprecisione tecnica); dal punto di vista del casalingo che è in me, è una fregatura per il problema del bucato, questo inverno ci beccheremo tanta di quella pioggia e umidità che ci toccherà asciugare i vestiti dentro casa.
Ma il lato positivo c'è: le stelle!! Anche stasera, sigaretta dopo cena col naso all'insu'. E il cielo mi ricorda il paginone doppio con la volta stellata che c'è in Vite Brevi, il settimo volume di Sandman, quando Distruzione fa il suo (celebre?) monologo:

Mi piacciono le stelle. E' l'illusione della stabilità, penso. Cioè splendono, implodono ed esplodono sempre. Ma da qui, posso fare finta... posso fare finta che durino per sempre, posso far finta che le vite durino più di un attimo... gli dei vanno e vengono. I mortali tremolano, e dopo un lampo si spengono. I mondi non sono eterni; le stelle e le galassie sono transitorie, cose che fuggono via, che brillano come falene e svaniscono nel freddo e nella polvere.
Ma io posso far finta.



Ora, non commento (sarà per un'altra volta) perchè non era mia intenzione: pensavo semplicemente alle stelle.
E mentre fumavo pensavo ancora ai racconti, al fatto che ognuno di noi ha una (e più) storia da raccontare. Non sarò mai uno scrittore, mi piacerebbe ma non ho la costanza, non mi esercito (se non con il blog) e mi manca il talento. Sono un umile cronista, avrei potuto fare il giornalista ma ho preso altre strade, non importa.
Però le storie degli altri non le voglio perdere, provo a conservarle in questa memoria fragile, a costo di togliere spazio per altre cose che - in teoria - sarebbero più importanti.

L'altro giorno dicevo delle cose che perderei iniziando ad andare in giro in auto anziché col bus; ho dimenticato di citare la caratteristica fondamentale: i bus sono raccoglitori di persone, serbatoi senza fondo di storie di ogni tipo.
Lo pensavo oggi tornando dal lavoro: da un paio di frasi, da un tassello di vita che osservi per caso, puoi provare a fare un esercizio di fantasia e ricostruire le vite degli altri.

Scena: interno autobus. Ragazzo intorno ai 14 anni seduto; magro, simile ai suoi coetanei per abbigliamento e tecno-mania: ha due cellulari, uno lo usa per ascoltare la musica (o forse è un altro aggeggio), con l'altro legge messaggi. Ha una faccia un po' tormentata e annoiata, ma sembra simpatico dalle espressioni buffe che assume quando gli parla la signora che è davanti a lui. Lei è la madre, sta in piedi, avrà almeno 50 anni, sguardo dolce, viso quasi identico a quello del figlio, è stanca ma sorride. Sono andati a fare compere insieme, credo scarpe. La madre deve essere una che ne ha passate di tutti i colori, i suoi occhi vanno dalla strada al figlio e si capisce che sta ricordando. La prima frase (e il primo sorriso) sono per lui, gli dice che fino a qualche anno prima non sarebbero andati a far spese insieme (si sa, i ragazzi un po' si vergognano, vogliono fare i "grandi"). Poi allunga una mano affettuosa e gli sistema la maglia, lui lascia fare anche se un po' infastidito, e lì scappa un sorriso anche a me. Poi ancora la madre parla al figlio di una terza persona che hanno incontrato poco prima, e da una semplice frase nella mia testa si ricostruisce una parte del puzzle: loro due sono veneti, il padre del ragazzo non c'è più ed era di origine meridionale.

Si potrebbe andare avanti a scrivere un libro intero con questi due personaggi.
E ho capito anche un'altra cosa: che la nostra storia è tutt'altro che passato; certo, bisogna vivere l'attimo e il presente, ma ce l'abbiamo stampata dentro, determina come siamo oggi ed è importante, anche se è il passato.

E' una banalità, ma che ci posso fare: mi son fora come una pergoea.

Fratello, dove sei? Qui.

Sono trascorse quasi due settimane dal trasloco, e ancora non ho raccontato niente della nuova casa. Distratto dalle vicissitudini sentimentali, ho dimenticato altri episodi importanti, come quello di sabato scorso. Mio fratello si trova qui in Veneto in questo periodo (ma questa è un'altra lunga storia...), e sabato l'ho invitato a pranzo da me. Cucino io, niente di eccezionale: tortellini confezionati, pronti in un minuto, con un sughetto semplice che ho fatto con i funghi (in scatola, ovvio); e per secondo gamberi fritti e patatine ancora più fritte e unte. Una bottiglia di Pinot in due forse è troppo, e dopo aver mangiato siamo entrambi knock-out sul divano; in tv danno "I Goonies", un tuffo indietro di 20 anni nell'infanzia. Una bella giornata tete-a-tete come non ci capitava da molto tempo, senza dirci niente di fondamentale, qualche cavolata sul lavoro, le auto, le donne; ma tra fratelli non servono grandi discorsi. Nel tardo pomeriggio se ne va, e poi in un messaggio mi ringrazia: "Mi ha fatto piacere pranzare da te". Dovreste conoscere meglio l'orso che sono io e il carattere di mio fratello e il nostro rapporto negli ultimi 10 anni per capire la portata dell'evento. Un sms che meriterebbe di non essere mai cancellato dal mio telefono.

mercoledì, settembre 12, 2007

Ctrl+Alt+Canc

Cioè: si resetta e si ricomincia. In meglio.
Stasera la scintilla è arrivata, proprio stasera che ero a un bivio: se avessi accettato un invito, probabilmente mi sarei ricacciato in un tunnel, in una inutile spirale di finzione. Sarei andato in un posto con persone di cui mi frega poco (tranne il mio amico Max), a recitare una parte, e a vedere una persona che non ho voglia (ancora) di vedere (just give me time!). Insomma, sarebbe stata una scelta autolesionistica alla Tafazzi.
E invece, la mia cara salsa mi viene in soccorso: "ah, ragazzi, mi spiace, non posso, ho il corso che finisce alle 23 a Favaro, poi mentre prendo il bus e vengo lì si fa troppo tardi, sono stanco, capirete, 2 ore di ballo..."
Alibi perfetto, ma non solo. In queste 2 ore mi sono davvero divertito! Via le paranoie della prima lezione (reset!), cambio le ballerine in entrambe le ore (reset!) e comincio a concentrarmi di più e a memorizzare le figure. Riesco persino a metterci un po' di stile, mio personale, soprattutto quando facciamo i "pasitos" di fronte allo specchio.
Serata perfetta, conclusa in bellezza da una risposta a un sms che non mi aspettavo; risposta in ritardo di 5 ore...credevo mi avrebbe ignorato...invece è arrivata e mi ha fatto sorridere.

Al ritorno, la solita odissea che ho descritto martedì scorso, ma stavolta logicamente con un umore diverso. E infatti pensavo: mi lamento della mia condizione di sfigato pedone, delle 2 ore che ho impiegato dopo la lezione per tornare a casa. Ma ci sono alcune cose che usando la macchina perderei, e invece non vorrei rinunciarvi: la Guinness al pub a Mestre in attesa della coincidenza tra i due bus, la passeggiata a piedi lungo il canale illuminato (quello pseudo-Brenta che passa per Mira, ma che in realtà non è un fiume); e soprattutto bagnarsi sotto l'impianto di irrigazione che c'è nei giardini della piazzetta della biblioteca (l'ho fatto stasera, che spasso! :-) )

Edit: una precisazione. Adesso non è che rinuncio ad andare in giro ovunque ci sia lei. Semplicemente, mi sono imposto (già da un po' di tempo) di fare solo ciò che mi piace, indipendentemente da ogni altra persona. E ballare salsa è quel che mi piace, adesso.

martedì, settembre 11, 2007

In attesa di una scintilla

You can't start a fire,
you can't start a fire without a spark

(Bruce Springsteen, Dancing In The Dark)

sabato, settembre 08, 2007

Walking on sunshine

Venerdì sera a casa di Davide, per il nostro consueto cineforum, abbiamo visto "Little Miss Sunshine". Bel film, certo anche qui ci sono spunti un po' ovvi, come l'epica del perdente (che però a me piace tanto!!). Ma il finale lo riscatta tutto (Giando avevi ragione, è quella stella in più); e io ingenuo che guardando il cappello della bimba pensavo al tip tap! (qualcuno prima o poi mi deve spiegare come funziona la vita...diciamo a partire dalle api e i fiori! :-) )
La bimba è deliziosa, grande il personaggio del nonno, e anche il dualismo tra Dwayne e Frank, con quel dialogo sul pontile parlando di Proust e di come aiuta a crescere il tempo in cui si soffre (anche qui, forse un po' banale, ma dipende molto dagli stati d'animo dello spettatore).
Infine: ho riconosciuto una canzone di Sufjan Stevens!! E poi http://www.imdb.com/ mi ha dato conferma: si tratta di Chicago, si sente nelle scene a inizio partenza col pullman Wolkswagen, giallo che è uno spettacolo!

Ho visto anche il trailer di Stardust, in uscita dal 12 ottobre; il mio timore è che sia stato ridotto troppo a un polpettone fantasy come tanti altri (ho visto su imdb che ci sono i pirati, e dal trailer sembra ci sia anche un combattimento), perdendo così le qualità poetiche che ne hanno fatto (per me) una grande storia di Neil Gaiman, una favola adatta anche a chi bambino non è più.

venerdì, settembre 07, 2007

Zac!

E' il suono onomatopeico del taglio netto.
Ed è anche Zach Braff, giovane attore che sicuramente conoscerete per il telefilm di MTV Scrubs. Nelle scorse settimane, nel mio "periodo K", dopo aver ascoltato gli Iron&Wine mi sono messo a cercare su Internet delle informazioni su questo gruppo, e mi sono imbattuto in una colonna sonora in cui c'è anche il loro bellissimo pezzo "Such great heights".
Il film si chiama "La mia vita a Garden State", Zach Braff è regista e attore, nel cast c'è anche la bellissima (per me) Natalie Portman. Ho noleggiato il film in un grigio sabato di metà agosto in cui la tipa iniziava a tirarmi i pacchi e le nuvole si addensavano all'orizzonte. L'effetto "facciamoci del male" del film era annunciato, ma giudicandolo a freddo, è stato invece una bella scoperta.
Intendiamoci: non un capolavoro (prima che Rob The Critic mi denunci! )
Ma un film delicato e secondo me un buon tentativo di raccontare una storia, che in seguito ho scoperto essere autobiografica.
Non farò alcuno spoiler rivelando che il film, analogamente all'altro mio preferito Elizabethtown, usa come premessa un lutto; da lì parte la storia di Andrew Largeman che, un po' come Orlando Bloom nell'altra pellicola, ritorna al paese natale per i funerali, e ritrova vecchi amici e - forse un po' scontato - trova l'amore.
Il buono del film non è certo l'inventiva nella sceneggiatura, ma il tatto, il modo di raccontare la storia, e alcune buone sequenze che resteranno impresse nella mente e nel cuore dello spettatore (soprattutto se già predisposto emotivamente - e questo può essere considerato un colpo basso del regista). C'è di buono che - Giando docet - non ci si prende molto sul serio, e la battuta spiritosa e dissacrante à la Scrubs può arrivare anche in un momento drammatico.
Voto: 2 palle (da giocoliere) e mezza.

(PS: visto? si ritorna a scrivere post "normali"...life goes on! ;-) )

Pagliacciate

Carissimi,
si torna oggi alla normalità, il tutto per merito dei vostri interventi, di una bella dormita e di una buona giornata al lavoro, e di una chiacchierata ieri col mio amico Max a proposito della donzella che ha fatto il bello e il cattivo tempo su questo blog nell'ultimo mese.
Concordiamo che la tipa non faccia per me e che ci siamo capiti male, io e lei...peccato...
Si guarda avanti.
Sono al pc da quasi due ore stanotte, e tra una risposta e l'altra ad amici sui miei vari forum, ho perso un po' il filo di questo discorso, quindi la cosa migliore è metterci definitivamente una pietra sopra e cambiare argomento.

Stasera sono stato alla periodica riunione pagliacciosa per stabilire i turni dei prossimi mesi in ospedale. Stavolta mi tocca la grande avventura: la geriatria!!! Comincio sabato 15...chissà come sarà il mio primo vecchietto! Mi immagino qualche ex alpino, che inizierà a raccontarmi (rigorosamente in lengoa veneta) le sue storie sulla guerra...e chi lo capisce! Ho già avuto impatti con gli anziani, abbiamo già fatto qualche mese fa una festa in una casa di riposo, ma l'ospedale è tutto un altro ambiente...speriamo bene!
Comunque stavolta sono stato io a chiedere a Manù di andarci giù pesante: ho bisogno di sperimentare molto per capire se sono tagliato per questa cosa. Le ho chiesto di mettermi più turni possibile, dovrei averne 6 in 3 mesi.

Ed è stato un tonico rivedere questa banda di matti. Sembrava di essere in una delle tue classi di bambini, Fra' !! ^_^ Con la Manu' che cercava di riportare l'ordine, e i ragazzi che si davano le sberle di nascosto!
E ho capito che questo è il gruppo che voglio frequentare nei prossimi mesi; mi piacciono, siamo tanti e tutti diversi ma in armonia, voglio conoscerli meglio, c'è tanto "materiale umano" da sentire e toccare, tanti nuovi amici...
A un certo punto dell'ordine del giorno, nelle varie & eventuali, Manu' ha chiesto se qualcuno di noi avesse qualcosa da dire. Ho preso la parola e ho detto "Pizza ha fatto il trasloco": è scattato l'applauso!! La questione del mio cambio di casa era diventata di interesse nazionale ormai...
E poi è stato bello anche il ritorno a casa, mi ha accompagnato un'amica che fa l'infermiera e che mi ha raccontato del suo viaggio in Africa in missione quest'estate.

Insomma, questo è un gruppo di persone dove posso essere come sono: posso far casino quando ne ho voglia, posso stare zitto quando preferisco essere silenzioso. Come ha detto Manu' (e lo ripeteva sempre al corso), ognuno di noi ha qualcosa di speciale, e si tratta solo di tirarlo fuori; qui non abbiamo niente da "mettere dentro", non ci sono primedonne. Siamo umili, ma non si deve fraintendere: umile non è uno che si nasconde dietro gli altri, annullandosi, ma è chi da quel che può, quel che ha, al massimo, ma con il cuore.

mercoledì, settembre 05, 2007

L'ultimo giorno d'estate

Notte insonne, di zanzare birra e sigarette. Sono tornato all'una dalla lezione di salsa: un disastro completo. Anzichè divertirmi come avrei voluto, ho portato il mio cervello inceppato anche a lezione, e ho rovinato il divertimento alle mie ballerine.

Sono tornato tardi sempre per colpa della mia condizione da pedone: ho dovuto prendere due bus notturni, e casa nuova è più lontana dalla scuola di ballo. Ho avuto tempo per pensare a cosa scrivere stasera. Tra l'altro, ho fatto anche un bel tratto di strada a piedi, lungo la riviera del Brenta (lunghezza del cammino misurabile in 2 sigarette), tra fumi della MiraLanza, zanzare, cani che mi abbaiavano da dietro ai cancelli, e altre amenità.

E la mezza luna nel cielo. E queste stronze di stelle spuntate dopo il temporale, che sembravano tutte lì riunite a sfottermi; non si erano fatte vedere quando le volevo, a S. Lorenzo, e adesso invece tutte lì, a godersi lo spettacolo.

Ho pensato che avrei voluto scrivervi di cose belle stanotte; degli amici ritrovati, della riscoperta di mio fratello, del libro di John Fante finalmente terminato, di Garden State, dei film della mostra del cinema che vorrei andare a vedere.
E invece vi tocca l'ennesima cupa riflessione, la consueta pippa mentale, la paginetta terapeutica da caro diario.
Ma d'altra parte, nessuno vi obbliga, e mi piace pensare che se siete su questa pagina è perchè siete miei amici, nella buona e nella cattiva sorte.
E allora provo a spiegare questa tempesta di emozioni di questi ultimi giorni, mentre mi fumo l'ultima Lucky Strike di un pacchetto finito troppo presto.

Giovedì: sono in ripresa. Ho scritto: ho tanti amici, non sono solo. Di buon umore, anche al lavoro. In ufficio c'è una festicciola per due coppie che stanno per sposarsi. Si mangia e si beve, lei fa soprattutto la seconda cosa; mi sorride e torna a scherzare con me, e io sono contento, sembra tutto tornare alla normalità nei nostri rapporti. Attendo la serata: ci sarà un incontro in enoteca, organizzato dal mio coinquilino, con i suoi amici del forum di motociclisti. Io già li conosco e mi stanno piuttosto simpatici. Lei ci è uscita una volta insieme, hanno fatto un giro in montagna in moto, lei faceva da "zavorra", le piacciono le moto, ma non ne ha ancora una. Per dire quanto mi sia estraneo questo mondo: io non so andare nemmeno in bicicletta!
La serata si annuncia divertente, e invece è il mio fallimento.
In uno dei post precedenti dicevo di temere un qualche avversario, ed eccolo lì che si presenta, con tutte le caratteristiche, o quasi: è simpatico; racconta barzellette, fa casino, è l'anima della serata, una primadonna, non sta zitto un minuto. Anche io credo di essere simpatico, ma sono più un gregario; do la stoccata, sono un umorista, non uno showman; di solito non faccio tappezzeria, ma quella sera sono ridotto al silenzio. Recito bene la parte di uno che se la sta spassando, seduto tra mio fratello e il mio coinquilino, ma dentro lo stomaco ho un buco nero.
Lui è "attivo": moto e le cazzate varie che indicavo (pareva quasi avesse letto il mio post! rafting, bungee-jumping, etc...).
Gli manca solo il fisico, ma stavolta non conta (alla faccia di tutti i problemi che mi creo io).
Si siede accanto a lei, e io ho un flash-forward, ho già capito tutto; ci sa fare, ci sa fare benissimo, si trasforma in polipo e le mette le mani ovunque.
Lei beve troppo, a fine serata è l'unica ad essere realmente ubriaca. Non può guidare, la ospitiamo a casa nostra, mettiamo su un lettino di fortuna. Io resto sveglio fin oltre le 3, a fumare (e che ve lo dico a fare?); l'alcool mi ha fatto un baffo, sono lucidissimo, rabbioso, amareggiato.
Il punto non è tanto la ragazza in particolare; passerà. Certo mi brucia, ma non biasimo nessuno; e il bello è che lui mi sta pure simpatico! Contenti loro, che in fondo sono amici miei, contenti tutti.
Il punto è un altro: è la mia totale incapacità in queste situazioni. Il fatto che mi dissolvo quando sono in "competizione" con un altro; come se, tra due cervi che lottano per la femmina, invece di prendersi a cornate, uno dei due rinunciasse alla lotta (mi scuso per il paragone zoologico)
Mi torna sempre in mente una canzone di Ligabue, di quelle minori di un album minore, "Quando tocca a te":

Per ogni amore sbagliato d'un pelo
oppure perso giocandolo a morra
o atteso in coda col tuo numerino
e sei il solo a non spingere


Ecco: io non spingo.

Senza contare il mio essere inadatto al contatto fisico; faccio una fatica enorme ad abbracciare, a toccare, a dare un bacio.
Insomma ero lì a pensare a tutte queste cose, e non mi usciva nemmeno una lacrima, zero. Ho dormito a stento 2 ore, poi mi sono alzato e ho preparato la colazione per lei, per mio fratello e per il mio coinquilino, e ho aspettato che si svegliassero per andare al lavoro.
Max beve il caffè e dice "ah, come faremmo se non ci fosse Enzo!"
Frase che mi fa cadere ancora di più le braccia. Sono un ottimo casalingo, amico, fratello, che altro? Ma non sono compagno, amante, ragazzo. Questa cosa mi da profondamente fastidio. Mi sono rotto il cazzo di essere apprezzato per le mie presunte qualità.
Non me ne fotte niente di esser considerato buono, bravo, simpatico...se poi non c'è nessuno che mi apprezzi in maniera più profonda.
Troppo facile avere l'affetto degli amici, voglio di più.
E già mi vien male a pensare alla festa che faremo a ottobre per l'inaugurazione della nostra nuova casa. Mi sbatterò per far sì che tutto sia perfetto, che sia una serata divertente per tutti; cucinerò anche di notte per farli contenti (perchè così anche io sono contento), preparerò dolci di ogni sorta...A quale scopo? Per sentirmi dire la solita puttanata? "Bravo Enzo, sei un uomo da sposare!"...e intanto si tromba quell'altro?


Venerdì: al lavoro scazzo totale, e stanchezza mentale che si riflette sul fisico. Ho le gambe pesanti e una faccia da funerale. Usciamo un po' prima per fare un paio di viaggi con i pacchi verso la casa nuova, e io sono al minimo storico. Ma mi riprendo e trovo le forze per andare alla scuola di salsa: danno una festa per l'inizio dei corsi. Proprio quello che mi ci voleva, reagisco e vado lì, incontro un po' di gente, si chiacchiera e riesco a farmi anche qualche risata e un paio di giri con le mie girls; mi dicono anche che sono migliorato. Medicina per la mia autostima sottoterra. Parlo con una delle ballerine che conosce la mia situazione, e guardacaso conosce anche "lui". Mi prende in disparte e minaccia di prendermi a schiaffi: mi dice che sono un cretino, che io sono molto meglio; comincio a guardare la cosa da un altro punto di vista.

Sabato e domenica: completiamo il trasloco, ci facciamo un mazzo così, e non ho neanche il tempo di pensare alla situazione. O meglio, ci penso ma sto meglio, guardo avanti. Segretamente, ci spero ancora, magari è stato l'episodio di una sera, magari è solo colpa del vino. In altre parole mi illudo.

Lunedì: l'illusione continua. Al lavoro torno ad essere il solito, rilassato, spiritoso, e finalmente faccio quello per cui mi pagano. C'è in programma di uscire alle 18 per andare al mare. Andiamo a Jesolo, io, Max, la K. e Andrea. Serata stupenda, giochiamo a calcio sulla spiaggia, lei scherza, ci guardiamo molto, giochiamo, alla fine facciamo tutti il bagno.
C'è molto vento, e mi rendo conto che è l'ultima volta che andremo al mare quest'anno. Mi scatta in testa "Last day of summer" dei Cure.
But the last day of summer never felt so cold
The last day of summer never felt so old

Lei è sempre splendida. Chissà se lui la vede così. No, mi dico, lui è solo un polipo che ha agguantato un pezzo di carne, lui non ne ha capito la bellezza, lui non sa quanto lei è speciale. Continuo a illudermi.
Ceniamo pesce in un ristorante sul mare, è lei a guidare e noi tre maschietti possiamo alzare un po' il gomito. Al ritorno in macchina si canta, ci sono i Guns'n'Roses, io alla fine conosco solo Knockin' on Heaven's doors...ma va bene lo stesso...Non riuscendo a esprimere quello che ho dentro, ricorro alla tecnologia. Dopo che ci ha accompagnati e ci siamo salutati, le mando un messaggio, niente di stucchevole, una roba da amico, in cui le dico ciò che penso di lei e quanto sono contento di conoscerla. Niente di più. Niente TVB o roba del genere da quindicenni. Ma una volta riacquistata la sobrietà mi pento del messaggio (al quale lei ovviamente si è guardata bene dal rispondere).
Maledetti cellulari. Pazienza, si va a letto.

Martedì: giorno normale, ricaricato dalla bella serata; incrocio il suo sguardo in ufficio, tutto ok, qualche sorriso.
Il pomeriggio, di nuovo il buio: lei si iscrive al maledetto forum dei fottutissimi motociclisti, racconta della serata alcoolica, e dice candidamente che il tizio "non ha tenuto un attimo le mani in tasca!". Mi va il sangue alla testa.
Ok, allora, se ti piace, tienitelo pure. Punto.

Poi stasera la deludente serata al corso, per dare il colpo di grazia alla fiducia in me stesso.

Riassumendo: il problema è che ho una concezione sbagliata dell'amore e dei rapporti con le donne.
Sono rimasto al 1800. Avrei avuto vita facile solo se fossi stato un gentiluomo dell'età vittoriana, con un matrimonio combinato, fingendo di doverla conquistare facendo il romantico.
Non sono tagliato per la conquista, non suscito nessuna passione, non travolgo, non ispiro.
E quelle poche persone a cui piacevo, le ho allontanate io.
Quindi mi merito tutto quello che mi accade, corsi e ricorsi inclusi.

Mi dicono "sii te stesso".Ma a che cazzo serve? E soprattutto: come fare altrimenti? Non si cambia, nun ce sta' nient' a fa'!
E hai voglia a far corsi, a provare a uscire dal guscio; è solo cosmesi. Il corso clown sembrava aver aperto uno spiraglio, ma se non mi ci do anima e corpo, non servirà a niente.

Adesso si è fatto tardi e il racconto si fa sconnesso, è ora di andare a dormire.
Amici lettori, scusate per lo sproloquio, metterò ordine

lunedì, settembre 03, 2007

Insert coin to continue

Sempre per usare la metafora del videogame...
Attendere prego, sto tornando, ma oggi non ho tempo, e la rete fa i capricci
Ciao

venerdì, agosto 31, 2007

Game Over

Punto.

mercoledì, agosto 29, 2007

You've got a friend

Nella pausa tra un pacco e l'altro, scrivo queste due righe.
Rileggo l'ultimo post, e mi rendo improvvisamente conto che uso troppo spesso, abuso, la parola "solo".
Proprio stasera ho avuto l'ennesima dimostrazione di non essere solo, di avere tanti amici e amiche, e sto già meglio.

Questa la dedico a voi tutti, vicini e lontani, cyber-amici e amici in carne ed ossa, pisani, vercellesi, lombardi e marchigiani, e napoletani della diaspora sparsi in tutta Italia! ;-)

http://www.youtube.com/watch?v=wftbahypdAA

lunedì, agosto 27, 2007

I taught myself to grow old

Ancora la voce assassina di Ryan Adams...questo forse è il più bel pezzo di "Easy Tiger", l'ultimo album; il testo si commenta da solo:

Poor little rose, beaten by the rain
In the wind in the gale, thunder and the hail
Sometimes I feel like I'm going insane
Without the numbness or the pain so intense to feel
Especially now it added up through the years
And I, I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
Now I'm crooked on the outside, and the inside's broke

Most of the time I got nothing to say
When I do it's nothing and nobody's there to listen anyway
I know I'm probably better off this way
I just listen to the voices on the TV 'til I'm tired
My eyes grow heavy and I fade away

'Cause I, I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
'Til I was crooked on the outside
I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
'Til I was crooked on the outside, inside's caved
Crooked on the outside, inside's caved
Crooked on the outside, inside's caved
I taught myself how to grow old

L'armonica è un po' meno incisiva ma comunque bella; aggiungo qualche link a esibizioni live su youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=-sjzB-pUR1s
http://www.youtube.com/watch?v=dty4Jk0eERA&NR=1

E mi viene un'idea: ho visto sul suo sito le date del tour europeo, ovviamente non arriverà in Italia...a novembre mi organizzo una mini vacanza da qualche parte, che so, Berlino o Amsterdam, e vado al suo concerto.

Rigorosamente da solo, ovvio.

Smoke gets in your eyes

A proposito del fumo: oggi mi tornava in mente un'altra immagine, di una decina d'anni fa, quando c'erano ancora mio padre e mio nonno, e me li ricordo al tavolo del soggiorno di mia nonna insieme ai miei zii, la domenica a giocare a tressette.
E le nuvole di fumo che infestavano quella stanza!
Per me è un ricordo dolce...poi ovvio che se fossero morti per un tumore al polmone la questione avrebbe assunto tutto un altro sapore.
E invece preferisco ricordarmi il nonnino a 90 anni nelle mie partite contro di lui a scopa, quando si dimenticava anche diavercela, la sigaretta; formava delle lunghe tracce di cenere sul piano di vetro del vecchio tavolo della nonna...

(nota dell'autore: mi stracciava; non ero io a farlo vincere per accontentarlo, no, mi stracciava proprio!)

Esterno, Notte

Questa estate la ricorderò per tanti motivi. Gli amici ritrovati, il contratto, la rinnovata voglia di avventura, la musica e l'ennesimo disillusionment (che suona così bene in inglese, un misto tra illusione e delusione)
E la ricorderò anche per un'altro motivo: è l'estate in cui ho iniziato a fumare.
Domani fa una settimana, e quasi un pacchetto.
Cari lettori, prima di fare i moralisti, aspettate.
Ci sono mille motivi, tutti ottimi secondo me. Primo: posso smettere quando voglio (lo so, dicono così tutti gli alcolisti! ^_^)
Secondo: è uno sfizio che volevo togliermi; "bacco, tabacco e venere / riducono l'uomo in cenere"? beh, non ho venere, lasciatemi almeno il vino e il tabacco...
Mi rendo conto che è una cazzata iniziare a 31 anni, è stato un po' uno scherzo con un collega che mi ha offerto di fare una pausa sigaretta vedendomi stressato al lavoro. Poi mi è piaciuto.
Beninteso: continua a farmi schifo la puzza del fumo, che sembra non riesca a togliermi di dosso nemmeno dopo aver lavato le mani per 2-3 volte. Ma la sensazione è stata stranamente piacevole.
Poi, prima che qualcuno di voi tiri in ballo i danni sulla salute bla bla bla, rispondo che lavoro a Marghera e andrò ad abitare a Mira, a due passi dalla Henkel, ex Miralanza. Con tutti i fumi che respiro in giro, le sigarette sono il male minore.

Tornando serio: i miei amici mi stanno facendo due scatole così dicendomi di smettere; pensano (ma non lo dicono) che sia la manifestazione di un disagio, una voglia di farsi male. Coincidenze, dati gli eventi del periodo. E se fosse semplicemente la voglia di essere "normale"? Una delle tante cose normali che non ho mai fatto in gioventù: tentativo, esperienza, prova. Niente di più.

E poi devo ammettere che ha un suo fascino particolare - senza tirare in ballo Humphrey Bogart come fa ogni giornalista senza fantasia quando al tg c'è un servizio sul fumo.
Poco fa ne ho fumata una fuori al balcone, guardando la luna (piena?) che c'è stasera, prendendomi le mie pause, pensando, guardando le poche finestre illuminate delle case di fronte, immaginando altri nottambuli come me, altri fumatori, altre vite insonni.
Senza sigaretta, sarebbe stato diverso.

Interno, Notte

Altra notte che non riesco ad addormentarmi, e resto qui a scrivere.
Per fortuna non l'ho fatto venerdì notte: avevo un post in canna, scritto intorno alle 3 del mattino di sabato, e fortunatamente non ho cliccato su "pubblica", poichè era triste e ricco di cazzate, dato che ero appena tornato piuttosto ciucco da una festa di compleanno (e fortuna che guida sempre Max, e mi riporta a casa sano e salvo).
Niente alcool invece in questo weekend. Sono stato a trovare un amico in provincia di Milano, non lo vedevo da un anno e mezzo, e adesso ha una bella bimba bionda di quasi un anno.
E' incredibile come passa il tempo, gli altri crescono e mettono la testa a posto, e io con i miei ormai quasi 31 anni continuo a fare il cazzone in calzamaglia verde (alias: Peter Pan). Forse per recuperare quello che non ho fatto quando dovevo, e cioè dai 15 ai 25...
Questi pensieri sono inevitabili ogni volta che mi incontro con gli amici di lunga data; con lui, per esempio, abbiamo fatto due conti, e ci conosciamo dalla bellezza di 18 anni. E questo significa che con te, Alf, che mi leggi, allora saranno 21 anni!!!
Insomma un bel sabato e domenica rilassanti, per poi ritrovarsi in questa camera colma di scatole, e ripiombare nell'ordinario; sabato faremo il trasloco, e io sono ancora sommerso dalle carte, metri cubi di libri, fumetti, cd, giochi in scatola e cazzate varie, tutto il mio ingombrante microcosmo. Questi bagagli che mi porto in giro lungo tutti i miei spostamenti (ormai sono al 4° trasloco, 2 a napoli e 2 qui).
Ci vorrebbe un raptus di follia e un po' di benzina per rimettere ordine - non solo alla camera, ma forse anche al mio cervello.

mercoledì, agosto 22, 2007

Palle Ovali

Sono tornato, ma l'umore non è ancora al 100%; però ho voglia di scrivere, ma il tempo è tiranno. Stiamo preparando il trasloco - e alcune incazzature derivano anche da questo. Stasera preparando i pacchi mi è capitato tra le mani un Linus di un paio d'anni fa, e sfogliandolo ho trovato un racconto sul rugby; tra un mese ci sono i mondiali, ho pensato di riportarlo qui, le storie di sport se ben narrate sono tra le migliori, a maggior ragione le storie di rugby che è uno degli sport più belli e intensi e con migliore potenziale narrativo. E poi Samoa oltre a essere un luogo di rugby, è uno dei luoghi frequentati da quel signore lì che vedete ritratto nel mio profilo. Il racconto si chiama "Shaka Sola", la rubrica è Ovalia, l'autore Marco Pastonesi:




Mi chiamo Shaka Sola, ho ventotto anni, e vengo da Samoa. A dire la verità, abito a Wellington, in Nuova Zelanda, ma a Samoa sono nato. E' il destino dei samoani: nascere nel posto più bello della Terra, e poi andarsene in giro per il mondo, lontano da casa, un'ora di nave o un giorno di aereo. A Samoa ci sono centomila samoani, nel mondo un milione. Come se sulle nostre isole non ci stessimo, come se tutti insieme le facessimo affondare. E' vero che siamo grandi e grossi, ma un'isola non va mica giù come se fosse un canotto. Anch'io sono grande e grosso. Lo ero fin da piccolo. E' che lì, al momento, non te ne accorgi di essere grande e grosso, perchè anche gli altri ragazzi hanno quelle dimensioni, ti specchi nelle loro facce piene come la luna, nelle loro schiene ampie come scogli, nelle loro ginocchia gonfie come palloni. A Samoa, quando devi decidere quale sport fare, c'è solo l'imbarazzo della scelta: o il rugby o il rugby. Io ho scelto il rugby. Potevo anche scegliere di non fare niente, cioè tutto: nuotare, remare, correre, saltare, ascoltare la musica o suonarla. Invece no: rugby. Vedendomi adesso, pensereste che, appena entrato in campo, l'allenatore mi abbia piazzato in prima linea, pilone. Macché. Ala. All'inizio ti mettono ala perchè lì fai meno danni, poi guardi gli altri che giocano e qualcosa impari anche senza che nessuno te lo debba dire. Poi, di solito, si scala: da ala a centro, da centro a terza linea. Io, da ala sono diventato centro, da centro sono emigrato in panchina. Passare, placcare, sostenere, poi sedere, incitare, a volte entrare. Bello il rugby. Un compagno fa una prodezza, e il merito è anche tuo. Tu fai una fesseria, e la colpa è di tutti. Anche di quelli in panchina. Un giorno mi sono stufato di giocare con gli altri solo i terzi tempi, quelli che si disputano a tavola dopo la partita, perchè i primi e i secondi tempi li guardavo e basta, e sono passato all'atletica. Niente corse e salti, a forza di terzi tempi non avevo più il fisico, ma lanci. La mia specialità è il peso. Una palla di ferro da gettare il più lontano possibile. Campione di Samoa, primatista nazionale, medaglia d'oro ai South Pacific Mini Games. Non so se mi spiego, Dunque qualificato per i Mondiali di Helsinki, in Finlandia. Parto da Palau, staterello della Micronesia, faccio scalo a Manila, nelle Filippine, ma lì è un gran casino, faccio confusione, perdo un po' di tempo al bar, e mi salta la coincidenza con il volo per Francoforte, in Germania. Pazienza. Prendo il volo successivo. Ma è ventiquattro ore più tardi. A Francoforte sto bene attento, al bar stavolta non mi fermo, così prendo giusto l'aereo per Helsinki. Con un taxi arrivo allo stadio. Mi presento, mi danno un pass, entro, chiedo quand'è la mia gara. "Il peso? Ieri", mi fa una signorina bionda e magra. Pazienza. "Quand'è il giavellotto?", chiedo alla signorina bionda e magra. "Oggi. Oggi pomeriggio". Così m'iscrivo, mi cambio, mi faccio prestare un giavellotto e, già che ci sono, mi faccio dire come s'impugna e come si lancia. Niente a che vedere con il peso. Il peso lo tieni stretto, vicino, attaccato, fra collo e mascella: ti pieghi e poi lo getti. Il giavellotto è più scomodo, rimane a sé stante, e presuppone una rincorsa, una velocità, un dinamismo che non conoscevo più dai tempi del rugby, finchè lo fai decollare come se fosse un aliante. E la traiettoria, mi sembra di capire, è quella che regala un volo di linea o charter, transoceanico o locale. Il primo lancio non è granché: 38 metri. Il secondo è già meglio: sui 41. Il terzo non è niente male, peccato che mi lasci prendere dalla velocità e la rincorsa finisca oltre una linea bianca. A parte il fatto che la storia della linea bianca non me l'ha spiegata nessuno, comunque fa niente. Peccato, però, perchè secondo me quel lancio era di almeno 45 metri. Adesso, comunque, sono primatista samoano anche di giavellotto. Stasera poi esco con quella signorina bionda e magra. A Wellington ho una moglie e una figlia di due anni. Ma le finlandesi sono proprio belle.








martedì, agosto 21, 2007

God Bless Scotland


Sul fondo di un bicchiere di Tennents, la rivelazione.

In realtà già masticata e digerita tra ieri e oggi, dopo un weekend difficile, ma portata alla luce stasera, al pub col mio amico Max.

Ed è questa, semplice e chiara come una birra: non ne vale la pena.

Ci sono cose molto più importanti per cui soffrire.

E cose altrettanto belle da godersi.

Per cui: fanculo l'ennesima storia mancata e finita male, con tutto lo strascico di illusioni.

La pausa del blog è durata poco; si torna a scrivere, si torna a vivere.
(Credevate di liberarvi così facilmente di me?? :-) )
PS: in realtà non era un bicchiere, ma un litro e mezzo bevuto in due. Quindi adesso passo e chiudo, perchè vedo il desktop che gira gira gira come nemmeno Windows Vista! :-)

venerdì, agosto 17, 2007

Un passo indietro

Hai ragione F., di 2 di picche non si muore. Non è quello il mio problema, vado a testa bassa, senza paura. Il punto è che vorrei essere istintivo. Già penso troppo di solito (e si vede, dal blog). Già programmo per lavoro, non vorrei programmare anche nei sentimenti. Per cui non riesco a seguire i consigli di chi (S., M...) mi dice di essere paziente...Certo, c'è da addomesticare la volpe (per restare in tema ;-) ), avvicinandosi lentamente; la pazienza ce l'ho, ma vorrei evitare calcoli e strategie. Voglio dare affetto.
Se la volpe non lo vuole, peggio per lei.

Periodo di stress, il blog va in pausa qui, a tempo indeterminato.

The Reminder

A sette giorni di distanza, prima che il vento se lo porti via, prima che il mio pessimismo lo faccia a brandelli, voglio scrivere due righe per ricordare, sforzandomi di non essere patetico.
Il meteo, la tenda e lo zaino. La partenza sotto la pioggia, mangiando pasticcini.
Il sole a Ferrara, il tramonto sull'appennino, la strada sbagliata e le indicazioni in accento emiliano.
L'arrivo a Cereglio. Il riccio (istrice? porcospino?)
Con gli amici da Olga; i tortelli, NQD e Essen; Jones che ci prova. Gli abbracci, il gruppo di Lodi.
Fido "Vileda" e Ruby.
Il montaggio della tenda sotto la pioggia, "ogni tanto ci stanno bene anche queste avventure".
St. Petersburg. La buonanotte e il ticchettio della pioggia sulla tenda.
E poi il risveglio del sabato mattina, surreale, uscendo dalla tenda e risalendo la collinetta verso la casa, ascoltare queste note avvolgenti, i ragazzi che sono lì a fare colazione in giardino, e questo meraviglioso disco (che poi mi sono procurato) che è The Reminder dei Feist, e a posteriori posso dire che la canzone di quella mattina era proprio l'ultima, "How my heart behaves", che in questi giorni sto consumando (se può consumarsi la musica in digitale)

The cold heart will burst
If mistrusted first
And a calm heart will break
When given a shake

L'escursione da Taviano, da Pablo, la passeggiata su a Sambuca.

Il riposo sul prato.

Il ritorno - silenzio. Non so a cosa abbiamo giocato, non ricordo. Le pizze.Il partitone a Shogun al piano di sopra. Il suo sms (Space Dealer!).

E tornare giù nella pausa cicca, e osservarla dall'esterno, attraverso la finestra, nella luce soffusa al tavolo, con la musica degli Iron & Wine in sottofondo (Such Great Heights). Sorride. E per me è bellissima.

Domenica la grigliata, il Trono di Spade, lo show di Aledrugo, l'enorme mappa di Conquest of The Empire, il folle Piero "Cloquil" (Conquest of the taxes - Taxes of the Empire)...il ritorno verso bologna con quei due matti in auto, e poi l'ultimo tratto di strada verso casa, con momenti di silenzio che a ripensarci adesso pesano tanto.

Qualcosa è scritto in codice, promemoria personale.

Grazie Guglia, grazie di tutto, per questi giorni in cui ci hai ospitato, per averci aiutato a montare la tenda sotto la pioggia, per i tuoi cani, per la musica che mi hai fatto conoscere, per aver fatto sì che lei fosse a suo agio anche in mezzo a noi matti giocatori da tavolo.Spero ci sia un bis, la porterei sempre con me (tranne che alle convention più toste), le piace giocare. Ma al momento la vedo dura...

Con i Nasi


All'inizio ero riluttante a pubblicare foto sul blog. Ma questa mi piace (anche se io sono distratto)

Un ferragosto alternativo...

Senza Nasi


martedì, agosto 14, 2007

Comunicazione di servizio per i lettori: i post di questi giorni si susseguono veloci (ho avuto 2 giorni di ferie!), e scorrono rapidi verso il basso.
Non siate pigri e andate a rileggervi in ordine! :-)
Buon ferragosto a chi lo fa (io nemmeno un falò...domani ho una "pagliacciata" dalle 8 alle 24, abbiamo uno stand a una fiera, sarà un massacro!!!)

Devi farne, di strada, bambino

Questo post fa da controcanto al precedente, per dire che non proprio tutto va in malora, e che qualche minima cosa riesco a impararla dai miei errori passati (e presenti).
Ritrovata maturità (forse): e che caz, a 30 anni sarebbe anche ora! (quasi 31, mettiamo il dito nella piaga)

Perchè voglio una ragazza? Ho finalmente cambiato il punto di vista, c'è voluto una sorta di ragionamento da pensiero laterale...Alla luce di questo bel weekend, ho raggiunto un primo stadio di illuminazione.

Sto bene da solo. La coppia non mi serve a completarmi. Non ho "bisogno" dell'altro, basta con le robe strappalacrime tipo "senza te non posso stare". Anche perchè, da quel poco che ci ho capito, è il modo migliore di far fuggire l'altro (vedi "teoria dello zerbino", copyright miss. V. ;-) )

Sto bene: sarò triste una volta ogni tanto, ci sono altre controindicazioni ovvie che non sto a dire, ma tutto passa.

Vorrei stare con la mia bella in quanto è un moltiplicatore di energia (e di felicità, aggiungo) (Ovvio che si moltiplicano anche le sfighe, ma almeno si affrontano i dolori insieme.)
Lo pensavo mentre eravamo in auto e si parlava e si fantasticava di viaggi (non da fare insieme - non stando insieme non se ne è parlato da questa prospettiva)
Pensavo che il prossimo anno vorrei andare in Irlanda (lo volevo già questo anno); ci andrò comunque, solo o accompagnato. Da solo vedrò bei posti, viaggerò libero, come capita, treno, tenda, se avrò voglia conoscerò tante persone in treno come ai vecchi tempi, proverò a rispolverare il mio inglese ormai limitato alle canzonette e all'informatica. Se invece non sarò dell'umore, divorerò libri e farò foto e assaporerò la mia compagna malinconia.

Sarebbe una bella vacanza in entrambi i casi. Non una peggiore dell'altra: entrambe sarebbero vacanze a modo mio, che mi appartengono.

Ma andare in Irlanda con la K....sarebbe incomparabilmente più spassoso, imprevedibile, colorato, una vacanza folle e dolce e tosta come lei allo stesso tempo...

Non ho bisogno di lei, non muoio per lei, ma quando c'è lei mi piace fare qualsiasi cosa...

Se avessi compreso la differenza qualche anno addietro, mi sarei risparmiato sofferenze e avrei vissuto la mia solitudine in modo più degno,avrei acquistato l'indipendenza che ho ora e una fiducia più solida in me stesso.

Meglio tardi che mai.

Come si comporta il mio cuore

Lo sapevo. E' bastato un giorno in più, e l'entusiasmo e l'emozione scemano e fanno posto alla mia (maledetta!) parte razionale e pessimista. Che adesso vuole dire la sua, anche sul blog; scusa Mimidef! non vorrei trasmetterti negatività, ma l'analisi preme.

Cosa c'è che non va?
Mi entusiasmo per poco; cioè, mi basta poco, mi accontento; da una parte è un bene, vivo quel che mi accade, mi basta così. Non ho obiettivi, bersagli, strategie. Non mi va di trattare l'amore come una partita a un gioco di guerra. E quindi ora sono un po' spiazzato di fronte a quella che si apre come una seconda fase. Che fare? Cosa organizzare, come invitarla a uscire? Usciamo sempre in gruppo però ci siamo presi dei momenti solo per noi due.

Cosa siamo? Colleghi, amici, compagni di viaggio?

E ora entrano in gioco anche le mie paure.
Quella di raffreddarmi; mi salva il fatto che la vedo e le parlo spesso, le occasioni non mancheranno.
Quella di non essere all'altezza. Quella di non saperle dare stimoli nuovi: lei fa tante cose, è sempre in movimento, non si tira indietro di frontea nulla, non ha le mie paure.
Temo il figone di turno che arriva e se la porta via.
Temo il simpatico di turno che la faccia ridere più di me.
Temo il super spericolato che la porti a fare le cose di cui ho paura che a lei piacciono e non mi appartengono (rafting? bungee jumping? nooooo!)

Insomma: i soliti problemi di autostima, che sembravano temporaneamente risolti, ora tornano a galla; cavolo, non sono stato neanche capace di montare per bene la tenda sotto la pioggia, come posso ispirare sicurezza e protezione??

E la cosa più opprimente è la sindrome dell'amico. Sono un maestro nella iper-interpretazione dei segnali; sono il leader indiscusso in questo campo. Per cui, filtrando adesso le emozioni e rileggendo i gesti, con pessimismo dico che forse è tutto un parto della mia mente, che lei non ha dato segnali di interesse, almeno non eclatanti. E' gentile, è simpatica, ma lo è con tutti. (maledetto grillo parlante!!)

Un mio amico mi incoraggerebbe, le mie sono solo pippe mentali, direbbe, è gentile con tutti ma è con me, solo con me, che è stata fuori 3 giorni; è la mia compagnia che le piace.

Purtroppo c'è un deficit di comunicazione, la ragazza parla solo se interrogata, pochissimi messaggi partiti spontaneamente da lei, non mi cerca.

La strada è in salita.

Ma mi infilo i miei scarponi da montagna e vado! ^_^

lunedì, agosto 13, 2007

Caterpillar

Non è la trasmissione di Radio2.
Non è la canzone dei Cure.
Non è il mezzo da lavoro, ma ci siamo quasi, quanto a forza e capacità di travolgere: è un gioco di parole che solo qualcuno dei lettori potrà capire ;-) (V, tu sai! ^_^)

Sono tornato da un'oretta dall'appennino bolognese, dopo aver trascorso 2 giorni e mezzo indimenticabili...

Distillare, distillare prima di scrivere!
Vado a dormire per riassaporare in sogno questi 3 giorni, per descriverli mi manca la musica (che devo procurarmi) : gli Iron & Wine (Sixteen Maybe Less) per la sera, i Feist per il risveglio

^_^

venerdì, agosto 10, 2007

Così Vivo

Oggi mi sento così vivo!!!!
Comunque vada...

http://www.youtube.com/watch?v=70wOxS12Bdo (che voce che ha, grande Ryan)

Today I watched the boats
Moving through the harbor
Walking on water, in your arms I'd stay
Forever if I could
Forever if I may
Keep me in your thoughts, don't disappear

I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
It isn't real

If this is how I feel
Then nothing now is true
Nothing now can ever be taken away from you
Sinking in the past
Things that shouldn't last
Just put to bed and stand beside me, stand beside me

Always on your side
I'm on your side
And so alive
I'm so alive
It isn't real
I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
I'm so alive
I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
So alive, alive, alive
I am on your side, on your side
I am on your side, on your side

venerdì, agosto 03, 2007

Non mi muovo (Compleblog)

(scritto venerdì 3 agosto)

E' già passato un anno!

Ma la giornata intensa di oggi mi distoglie da inutili piagnistei e commemorazioni. Si guarda avanti. Forse abbiamo trovato casa, un bell'appartamentino...io e Max, che ormai scherziamo su queste cose in stile "coppia di fatto", lo abbiamo già definito il nostro nido d'amore!!!

Solo lo scherzo deve durare poco, altrimenti qui qualcuno inizierà a crederci sul serio!!

Stasera a tavola già si fantasticava sulla mega festa che prepareremo a settembre per l'inaugurazione, come ai vecchi tempi; e questo progettare è proprio ciò che ci vuole per non pensare alle ultime sfighe...

Giornata di suoni: il nuovo album dei Negramaro è, contro ogni mio pregiudizio, davvero bello; e Un passo indietro è eccezionale.

Giornata bella tosta e ricca di facce e di colori; e si prepara un'altra settimana da "tutto o niente": sarà indimenticabile, nel bene o nel male, ma ce la pigliamo così come viene.

Domani escursione in montagna, domenica grigliata a casa di un collega che ha cambiato lavoro.



E stasera mi sto riguardando per la quarta volta Non ti muovere, un film che smuove una valanga dentro, che rende bella persino Quanti amori di Toto Cutugno, che contiene quella perla di Un senso di Vasco Rossi...

Siamo tutti alla finestra a guardare quella sedia vuota sotto la pioggia.


giovedì, agosto 02, 2007

E' normale?

E' normale che, dopo una bella serata passata con una ragazza che mi piace, tra aperitivo con sangria, chiacchierata, cena, ballo (e non oltre, per ora, purtroppo, ma ogni cosa ha il suo tempo)...dopo una serata così speciale per me...è normale che stamattina non abbia voglia di vedere nessuno, sia scontroso con i miei amici, e giri al largo anche dalla ragazza in questione? Solo questione di ormoni impazziti? Calo di adrenalina, ho speso tutto ieri?
Rispondo io alla domanda: no, NON è normale...

Ok, ogni singolo minuto di felicità me lo devo guadagnare, e sono disposto a sudare per questo, ma perchè voi signorine non vi fate capire?
Ho tanto bisogno d'approvazione...
Cioè, vi costa tanto dire cose del tipo "anche per me è stata una bella serata" ??

Un post confuso, ma sono al lavoro, ho mille cose per la testa e non uscirò dall'ufficio prima delle 19, più chiaramente di così non riesco a esprimermi...stasera una bella serata di pausa casalinga, a dipinger soldatini e a schiarirsi le idee.


Modifica della sera: e poi...le ragazze e la loro straordinaria capacità di stupirti, i loro imprevedibili sorrisi...e la genuinità con cui accettano un invito che tu manco volevi fare, perchè ti sembrava una proposta minima, scomoda, poco fantasiosa...e invece ti dicono di sì e fanno tornare il sole!
Enzino caro, mi sa che stai di nuovo per metterti in un grosso pasticcio...ma io mi ci tuffo, senza paura, pronto a godermi questi momenti, anche fossero solo le prossime due settimane - mi resta sempre un buco alla bocca dello stomaco, lo spettro di qualcosa che finisce - pronto a dare tutto quel che posso, a moltiplicare le mie poche risorse, a inventarmi quello che non sono e a mettere a nudo quello che sono, a farla ridere e cantare e ballare, finchè si può, su questa terra dura che ci ospita per così poco tempo che non possiamo permetterci il lusso di sprecare...

lunedì, luglio 30, 2007

...non l'avessi mai detto...

Il titolo del post precedente era metaforico...e invece, mi hanno preso alla lettera, e qui a Venezia sta per venire a piovere...proprio oggi che avevamo programmato coi colleghi una fuga alle 5 dal lavoro, per andare tutti insieme al mare! Uffi! :-(

Sereno a Nord Est

Ricordate Troisi ne "Il Postino", quando affermava che la poesia appartiene a chi la usa, e non a chi la scrive? Lo stesso si può dire per le canzoni, e questa qui non è di Niccolò Fabi e Jarabe de Palo, ma è mia...quasi...aspetto di poterla cantare a qualcuno(a), forse ci siamo quasi! ;-)


Come una barca fatta di carta
che se si bagna affonda,
come un frutto che a ogni morso
la testa mi confonde,
come una fiamma che si muove
e al vento non ubbidisce mai,
mi piace come sei

come una bilancia che pesa il tempo
la solitudine e il silenzio,
come un buco nell'universo
da dove arrivano i sogni,
come una cesta da riempire
e da non vuotare mai,
mi piace come sei

come una ferita dentro al cuore
che non fa male
mi piace come sei
come una finestra che anche chiusa
lascia passare l'aria
una figlia una madre una donna nella mia vita

come una nuvola gonfia d’acqua
che nutre la terra secca,
come la lana che mi protegge
quando l'inverno arriva,
come la candela che resta accesa
e che mi fa luce nell'oscurità,
mi piace come sei

come la strada che mi porta sempre
nel luogo esatto in cui voglio arrivare,
come quel posto lontano dal centro
dove mi fermo a riposare,
come una patria senza bandiera
dove sentirsi liberi,
mi piace come sei

domenica, luglio 22, 2007

domenica, luglio 15, 2007


venerdì, luglio 13, 2007

Change, Change, Change

Forse c'è troppa musica in questo blog. E io non capisco niente di musica, non ho mai imparato a suonare uno strumento, e la mia massima aspirazione attualmente sarebbe l'armonica a bocca (grazie dei consigli, Giando, ma non ho la costanza per esercitarmi).
Eppure questo blog è intriso di musica, volenti o nolenti, e spesso si risolve in lunghi post con testi di canzoni, anzi no, lyrics, che fa più figo.
Questo perchè unisce il mio amore per le parole e quello per le canzoni - ho detto canzoni non musica! Cioè emozioni, poco mi importa del giudizio tecnico su questo o quel musicista...
Oggi ascoltavo al lavoro una radio in streaming come ce ne sono tante, su questa si può scegliere un autore preferito e la radio trasmette tutti pezzi di autori giudicati simili, nel mio caso:
http://www.lastfm.it/listen/artist/Counting%20Crows/similarartists
Ebbene: mi è capitata una canzone dei Counting Crows che non riascoltavo da una vita; i CC sono tra i miei gruppi preferiti, e quelli di cui più desidererei andare a un concerto; Adam Duritz ha una voce stupenda, e dal vivo deve essere da sciogliersi, quando intona in maniera sofferta brani come "Round here"...
Sono legato ai Counting Crows per tanti motivi: per il periodo in cui si sono fatti conoscere, quella seconda metà degli anni '90 in cui la mia vita prendeva tante pieghe e inversioni ad U; per grandi canzoni appunto come Round Here o Goodnight Elizabeth o The Rain King (ispirata da Il Re Della Pioggia di Saul Bellow).
E nei loro testi trovo sempre qualche riferimento quasi "magico" (che poi in realtà la mia mente malata, sforzandosi, riuscirebbe a trovare connessioni e trame anche in DJ Francesco!!!)

Tornando seri: già sapevo che l'origine del nome della band viene da un detto americano, "contare i corvi"; una sorta di profezia, di metodo divinatorio, accompagnato da una filastrocca, che conta fino a 7; e questa stessa filastrocca l'ho ritrovata in Sandman, nell'episodio "A parliament of rooks" (Il parlamento dei corvi). E in Sandman c'è il corvo Matthew, un bel personaggio e non secondario. E ci sono corvi - seppure con tutt'altra, più tetra, funzione - anche nel ciclo di Martin "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
Vabbe', sono tutte pippe mentali, coincidenze o segni, mettetela come vi pare.
Ma leggete il testo della canzone, nei punti evidenziati, e mettetevi nei miei panni.
Insomma, la canzone giusta al momento giusto.


A Murder of One

Blue morning Blue morning
Wrapped in strands of fist and bone
Curiosity, Kitten,
Doesn't have to mean you're on your own
You can look outside your window
He doesn't have to know
We can talk awhile, baby
We can take it nice and slow
All your life is such a shame, shame, shame
All your love is just a dream, dream, dream
Are you happy where you're sleeping?
Does he keep you safe and warm?
Does he tell you when you're sorry?
Does he tell you when you're wrong?
I've been watching you for hours
It's been years since we were born
We were perfect when we started
I've been wondering where we've gone
All your life is such a shame shame shame
All your love is just a dream dream dream
I dreamt I saw you walking up a hillside in the snow
Casting shadows on the winter sky as you stood there
counting crows
One for sorrow Two for joy
Three for girls and four for boys
Five for silver Six for gold and
Seven for a secret never to be told

There's a bird that nests inside you
Sleeping underneath your skin
When you open up your wings to speak
I wish you'd let me in
All your life is such a shame shame shame
All your love is just a dream dream dream
Open up your eyes
You can see the flames flames flames of your wasted life
You should be ashamed
You don't want to waste your life baby
I walk along these hillsides in the summer 'neath the sunshine
I am feathered by the moonlight falling down on me
Change, change, change



Sono le 2 di notte, la riascolto in cuffia, e vado a dormire più contento.

domenica, luglio 08, 2007

Come eravamo


Un anno fa, a festeggiare dopo la finale dei Mondiali.
Quante cose sono cambiate e accadute da allora...
Il trucco sul viso fu idea e opera mia: lo dico per dimostrare che il Noioso Ingegnere Informatico a volte ha degli insospettabili sprazzi di vitalità.

sabato, luglio 07, 2007

Lo Spleen del Sabato

E' tornato. Un sabato intero come non mi succedeva da tempo, una giornata presa e buttata nella fogna, senza voglia di far nulla; ma non un ozio "riposante", piuttosto ore stanche e trascinate senza scopo.
Mi succede quando sono da solo a casa: non che abbia questi grandi rapporti con i miei coinquilini, ma è diverso quando sai che comunque c'è qualcun altro che vaga per la casa. In più, in questo weekend tutti gli amici erano più o meno impegnati con morose o parenti vari.

La cronaca: in piedi alle 9, cazzeggio con tv accesa tra cartoni animati, fantabosco e ascolto di qualche cd.
Un paio di pianti qua e là, per scaricare la tensione, per le tante cose che mi girano per la testa, per emozioni e ricordi che mi tornano con la musica.
Doccia: altro pianto, lacrime e acqua si mischiano.

Una mia amica che legge questo blog sicuramente mi rimprovererà, perchè scrivo questo a voi "amici virtuali" invece di prendere il telefono e parlare con qualche amico "reale". Ma ci sono spiegazioni per questo.
Per prima cosa, le due categorie non sono distinte; considero amici anche i miei pazienti lettori. La seconda è che la scrittura per me è più liberatoria; infatti venerdì sera ho parlato con mia cugina di un po' di cose che non vanno, mi sono sfogato, ma il senso di oppressione è rimasto.
Un motivo minore è poi voler spiegare che anche io sanguino, questo blog non è solo una collezione di cazzate, film, musica e stupidaggini che mi succedono.
Ma il motivo più importante, forse, è che non voglio ammosciare nessuno dei miei amici. Qui, chi vuol leggere, legge, liberamente. E io non voglio invece costringere nessuno ad ascoltare i miei guai e le mie paranoie, dato che ognuno ha i propri problemi. Non voglio essere di peso a nessuno.

La giornata continua, ascolto ancora musica e canto, e mi viene in mente che, in questi 30 anni pieni di vuoti e di gioventù non vissuta, una cazzata che mi piacerebbe fare è andare al karaoke. Un tempo, almeno una decina d'anni fa quando era in auge, ci andavamo con un mio gruppo di napoli, ma io non cantavo, mi vergognavo. Adesso che invece ho più faccia tosta, canterei tranquillamente, Diana e Andrea state pronti.

A proposito di faccia tosta, un'immagine agghiacciante che tormenterà i vostri sogni: domenica scorsa, al mare, ho messo (per la prima volta) uno di quei costumi "olimpici", tipo boxer aderenti e corti, che avevo comprato per la piscina e poi mai usato. L' "Enzo di prima" non avrebbe mai indossato una roba del genere, il nuovo Enzo ormai non ha più molto da perdere, quindi se ne fotte, e se capitasse l'occasione andrebbe anche in una spiaggia nudista. E' il coraggio dei ciccioni, la rivincita sui depilati-muscolati-tatuati che affollano le spiagge.

Sono andato a fare la spesa, ho pensato di trattarmi bene col pesce fresco, che non mangio quasi mai, ma ne è venuto fuori un fallimentare esperimento, il mio primo polipo è stato una schifezza che mi ha bloccato la digestione. Mi ha fatto dormire dopo pranzo fino alle 18.

Domani vorrei andare al mare; indeciso se invitare o no una mia amica; ma che senso ha dire "andiamo al mare?" se poi non ho l'auto per accompagnarla? Ce l'avrebbe lei, ma mi secca, e poi prevedo cattivo umore anche domani e meglio lasciarla stare, questa povera ragazza.
Ci andrò da solo, se mi alzerò a un orario decente e se ne avrò voglia; magari in un posto vicino, tipo Punta Sabbioni; non ci sono mai stato, ma dovrebbe essere tranquillo come piace a me.

In serata ho fatto qualche telefonata e qualche sms, qualcuno mi ha "arronzato", qualcun altro è stato più disponibile.

Insomma, una giornata del cazzo.
Dulcis in fundo, la perversione: ho guardato in tv per la prima volta "Dirty Dancing". E il peggio è che mi è piaciuto.
E adesso sono le 23.30 e sta iniziando "7 spose per 7 fratelli". Qualcuno mi aiuti.