venerdì, agosto 31, 2007

Game Over

Punto.

mercoledì, agosto 29, 2007

You've got a friend

Nella pausa tra un pacco e l'altro, scrivo queste due righe.
Rileggo l'ultimo post, e mi rendo improvvisamente conto che uso troppo spesso, abuso, la parola "solo".
Proprio stasera ho avuto l'ennesima dimostrazione di non essere solo, di avere tanti amici e amiche, e sto già meglio.

Questa la dedico a voi tutti, vicini e lontani, cyber-amici e amici in carne ed ossa, pisani, vercellesi, lombardi e marchigiani, e napoletani della diaspora sparsi in tutta Italia! ;-)

http://www.youtube.com/watch?v=wftbahypdAA

lunedì, agosto 27, 2007

I taught myself to grow old

Ancora la voce assassina di Ryan Adams...questo forse è il più bel pezzo di "Easy Tiger", l'ultimo album; il testo si commenta da solo:

Poor little rose, beaten by the rain
In the wind in the gale, thunder and the hail
Sometimes I feel like I'm going insane
Without the numbness or the pain so intense to feel
Especially now it added up through the years
And I, I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
Now I'm crooked on the outside, and the inside's broke

Most of the time I got nothing to say
When I do it's nothing and nobody's there to listen anyway
I know I'm probably better off this way
I just listen to the voices on the TV 'til I'm tired
My eyes grow heavy and I fade away

'Cause I, I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
'Til I was crooked on the outside
I taught myself how to grow
Without any love and there was poison in the rain
I taught myself how to grow
'Til I was crooked on the outside, inside's caved
Crooked on the outside, inside's caved
Crooked on the outside, inside's caved
I taught myself how to grow old

L'armonica è un po' meno incisiva ma comunque bella; aggiungo qualche link a esibizioni live su youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=-sjzB-pUR1s
http://www.youtube.com/watch?v=dty4Jk0eERA&NR=1

E mi viene un'idea: ho visto sul suo sito le date del tour europeo, ovviamente non arriverà in Italia...a novembre mi organizzo una mini vacanza da qualche parte, che so, Berlino o Amsterdam, e vado al suo concerto.

Rigorosamente da solo, ovvio.

Smoke gets in your eyes

A proposito del fumo: oggi mi tornava in mente un'altra immagine, di una decina d'anni fa, quando c'erano ancora mio padre e mio nonno, e me li ricordo al tavolo del soggiorno di mia nonna insieme ai miei zii, la domenica a giocare a tressette.
E le nuvole di fumo che infestavano quella stanza!
Per me è un ricordo dolce...poi ovvio che se fossero morti per un tumore al polmone la questione avrebbe assunto tutto un altro sapore.
E invece preferisco ricordarmi il nonnino a 90 anni nelle mie partite contro di lui a scopa, quando si dimenticava anche diavercela, la sigaretta; formava delle lunghe tracce di cenere sul piano di vetro del vecchio tavolo della nonna...

(nota dell'autore: mi stracciava; non ero io a farlo vincere per accontentarlo, no, mi stracciava proprio!)

Esterno, Notte

Questa estate la ricorderò per tanti motivi. Gli amici ritrovati, il contratto, la rinnovata voglia di avventura, la musica e l'ennesimo disillusionment (che suona così bene in inglese, un misto tra illusione e delusione)
E la ricorderò anche per un'altro motivo: è l'estate in cui ho iniziato a fumare.
Domani fa una settimana, e quasi un pacchetto.
Cari lettori, prima di fare i moralisti, aspettate.
Ci sono mille motivi, tutti ottimi secondo me. Primo: posso smettere quando voglio (lo so, dicono così tutti gli alcolisti! ^_^)
Secondo: è uno sfizio che volevo togliermi; "bacco, tabacco e venere / riducono l'uomo in cenere"? beh, non ho venere, lasciatemi almeno il vino e il tabacco...
Mi rendo conto che è una cazzata iniziare a 31 anni, è stato un po' uno scherzo con un collega che mi ha offerto di fare una pausa sigaretta vedendomi stressato al lavoro. Poi mi è piaciuto.
Beninteso: continua a farmi schifo la puzza del fumo, che sembra non riesca a togliermi di dosso nemmeno dopo aver lavato le mani per 2-3 volte. Ma la sensazione è stata stranamente piacevole.
Poi, prima che qualcuno di voi tiri in ballo i danni sulla salute bla bla bla, rispondo che lavoro a Marghera e andrò ad abitare a Mira, a due passi dalla Henkel, ex Miralanza. Con tutti i fumi che respiro in giro, le sigarette sono il male minore.

Tornando serio: i miei amici mi stanno facendo due scatole così dicendomi di smettere; pensano (ma non lo dicono) che sia la manifestazione di un disagio, una voglia di farsi male. Coincidenze, dati gli eventi del periodo. E se fosse semplicemente la voglia di essere "normale"? Una delle tante cose normali che non ho mai fatto in gioventù: tentativo, esperienza, prova. Niente di più.

E poi devo ammettere che ha un suo fascino particolare - senza tirare in ballo Humphrey Bogart come fa ogni giornalista senza fantasia quando al tg c'è un servizio sul fumo.
Poco fa ne ho fumata una fuori al balcone, guardando la luna (piena?) che c'è stasera, prendendomi le mie pause, pensando, guardando le poche finestre illuminate delle case di fronte, immaginando altri nottambuli come me, altri fumatori, altre vite insonni.
Senza sigaretta, sarebbe stato diverso.

Interno, Notte

Altra notte che non riesco ad addormentarmi, e resto qui a scrivere.
Per fortuna non l'ho fatto venerdì notte: avevo un post in canna, scritto intorno alle 3 del mattino di sabato, e fortunatamente non ho cliccato su "pubblica", poichè era triste e ricco di cazzate, dato che ero appena tornato piuttosto ciucco da una festa di compleanno (e fortuna che guida sempre Max, e mi riporta a casa sano e salvo).
Niente alcool invece in questo weekend. Sono stato a trovare un amico in provincia di Milano, non lo vedevo da un anno e mezzo, e adesso ha una bella bimba bionda di quasi un anno.
E' incredibile come passa il tempo, gli altri crescono e mettono la testa a posto, e io con i miei ormai quasi 31 anni continuo a fare il cazzone in calzamaglia verde (alias: Peter Pan). Forse per recuperare quello che non ho fatto quando dovevo, e cioè dai 15 ai 25...
Questi pensieri sono inevitabili ogni volta che mi incontro con gli amici di lunga data; con lui, per esempio, abbiamo fatto due conti, e ci conosciamo dalla bellezza di 18 anni. E questo significa che con te, Alf, che mi leggi, allora saranno 21 anni!!!
Insomma un bel sabato e domenica rilassanti, per poi ritrovarsi in questa camera colma di scatole, e ripiombare nell'ordinario; sabato faremo il trasloco, e io sono ancora sommerso dalle carte, metri cubi di libri, fumetti, cd, giochi in scatola e cazzate varie, tutto il mio ingombrante microcosmo. Questi bagagli che mi porto in giro lungo tutti i miei spostamenti (ormai sono al 4° trasloco, 2 a napoli e 2 qui).
Ci vorrebbe un raptus di follia e un po' di benzina per rimettere ordine - non solo alla camera, ma forse anche al mio cervello.

mercoledì, agosto 22, 2007

Palle Ovali

Sono tornato, ma l'umore non è ancora al 100%; però ho voglia di scrivere, ma il tempo è tiranno. Stiamo preparando il trasloco - e alcune incazzature derivano anche da questo. Stasera preparando i pacchi mi è capitato tra le mani un Linus di un paio d'anni fa, e sfogliandolo ho trovato un racconto sul rugby; tra un mese ci sono i mondiali, ho pensato di riportarlo qui, le storie di sport se ben narrate sono tra le migliori, a maggior ragione le storie di rugby che è uno degli sport più belli e intensi e con migliore potenziale narrativo. E poi Samoa oltre a essere un luogo di rugby, è uno dei luoghi frequentati da quel signore lì che vedete ritratto nel mio profilo. Il racconto si chiama "Shaka Sola", la rubrica è Ovalia, l'autore Marco Pastonesi:




Mi chiamo Shaka Sola, ho ventotto anni, e vengo da Samoa. A dire la verità, abito a Wellington, in Nuova Zelanda, ma a Samoa sono nato. E' il destino dei samoani: nascere nel posto più bello della Terra, e poi andarsene in giro per il mondo, lontano da casa, un'ora di nave o un giorno di aereo. A Samoa ci sono centomila samoani, nel mondo un milione. Come se sulle nostre isole non ci stessimo, come se tutti insieme le facessimo affondare. E' vero che siamo grandi e grossi, ma un'isola non va mica giù come se fosse un canotto. Anch'io sono grande e grosso. Lo ero fin da piccolo. E' che lì, al momento, non te ne accorgi di essere grande e grosso, perchè anche gli altri ragazzi hanno quelle dimensioni, ti specchi nelle loro facce piene come la luna, nelle loro schiene ampie come scogli, nelle loro ginocchia gonfie come palloni. A Samoa, quando devi decidere quale sport fare, c'è solo l'imbarazzo della scelta: o il rugby o il rugby. Io ho scelto il rugby. Potevo anche scegliere di non fare niente, cioè tutto: nuotare, remare, correre, saltare, ascoltare la musica o suonarla. Invece no: rugby. Vedendomi adesso, pensereste che, appena entrato in campo, l'allenatore mi abbia piazzato in prima linea, pilone. Macché. Ala. All'inizio ti mettono ala perchè lì fai meno danni, poi guardi gli altri che giocano e qualcosa impari anche senza che nessuno te lo debba dire. Poi, di solito, si scala: da ala a centro, da centro a terza linea. Io, da ala sono diventato centro, da centro sono emigrato in panchina. Passare, placcare, sostenere, poi sedere, incitare, a volte entrare. Bello il rugby. Un compagno fa una prodezza, e il merito è anche tuo. Tu fai una fesseria, e la colpa è di tutti. Anche di quelli in panchina. Un giorno mi sono stufato di giocare con gli altri solo i terzi tempi, quelli che si disputano a tavola dopo la partita, perchè i primi e i secondi tempi li guardavo e basta, e sono passato all'atletica. Niente corse e salti, a forza di terzi tempi non avevo più il fisico, ma lanci. La mia specialità è il peso. Una palla di ferro da gettare il più lontano possibile. Campione di Samoa, primatista nazionale, medaglia d'oro ai South Pacific Mini Games. Non so se mi spiego, Dunque qualificato per i Mondiali di Helsinki, in Finlandia. Parto da Palau, staterello della Micronesia, faccio scalo a Manila, nelle Filippine, ma lì è un gran casino, faccio confusione, perdo un po' di tempo al bar, e mi salta la coincidenza con il volo per Francoforte, in Germania. Pazienza. Prendo il volo successivo. Ma è ventiquattro ore più tardi. A Francoforte sto bene attento, al bar stavolta non mi fermo, così prendo giusto l'aereo per Helsinki. Con un taxi arrivo allo stadio. Mi presento, mi danno un pass, entro, chiedo quand'è la mia gara. "Il peso? Ieri", mi fa una signorina bionda e magra. Pazienza. "Quand'è il giavellotto?", chiedo alla signorina bionda e magra. "Oggi. Oggi pomeriggio". Così m'iscrivo, mi cambio, mi faccio prestare un giavellotto e, già che ci sono, mi faccio dire come s'impugna e come si lancia. Niente a che vedere con il peso. Il peso lo tieni stretto, vicino, attaccato, fra collo e mascella: ti pieghi e poi lo getti. Il giavellotto è più scomodo, rimane a sé stante, e presuppone una rincorsa, una velocità, un dinamismo che non conoscevo più dai tempi del rugby, finchè lo fai decollare come se fosse un aliante. E la traiettoria, mi sembra di capire, è quella che regala un volo di linea o charter, transoceanico o locale. Il primo lancio non è granché: 38 metri. Il secondo è già meglio: sui 41. Il terzo non è niente male, peccato che mi lasci prendere dalla velocità e la rincorsa finisca oltre una linea bianca. A parte il fatto che la storia della linea bianca non me l'ha spiegata nessuno, comunque fa niente. Peccato, però, perchè secondo me quel lancio era di almeno 45 metri. Adesso, comunque, sono primatista samoano anche di giavellotto. Stasera poi esco con quella signorina bionda e magra. A Wellington ho una moglie e una figlia di due anni. Ma le finlandesi sono proprio belle.








martedì, agosto 21, 2007

God Bless Scotland


Sul fondo di un bicchiere di Tennents, la rivelazione.

In realtà già masticata e digerita tra ieri e oggi, dopo un weekend difficile, ma portata alla luce stasera, al pub col mio amico Max.

Ed è questa, semplice e chiara come una birra: non ne vale la pena.

Ci sono cose molto più importanti per cui soffrire.

E cose altrettanto belle da godersi.

Per cui: fanculo l'ennesima storia mancata e finita male, con tutto lo strascico di illusioni.

La pausa del blog è durata poco; si torna a scrivere, si torna a vivere.
(Credevate di liberarvi così facilmente di me?? :-) )
PS: in realtà non era un bicchiere, ma un litro e mezzo bevuto in due. Quindi adesso passo e chiudo, perchè vedo il desktop che gira gira gira come nemmeno Windows Vista! :-)

venerdì, agosto 17, 2007

Un passo indietro

Hai ragione F., di 2 di picche non si muore. Non è quello il mio problema, vado a testa bassa, senza paura. Il punto è che vorrei essere istintivo. Già penso troppo di solito (e si vede, dal blog). Già programmo per lavoro, non vorrei programmare anche nei sentimenti. Per cui non riesco a seguire i consigli di chi (S., M...) mi dice di essere paziente...Certo, c'è da addomesticare la volpe (per restare in tema ;-) ), avvicinandosi lentamente; la pazienza ce l'ho, ma vorrei evitare calcoli e strategie. Voglio dare affetto.
Se la volpe non lo vuole, peggio per lei.

Periodo di stress, il blog va in pausa qui, a tempo indeterminato.

The Reminder

A sette giorni di distanza, prima che il vento se lo porti via, prima che il mio pessimismo lo faccia a brandelli, voglio scrivere due righe per ricordare, sforzandomi di non essere patetico.
Il meteo, la tenda e lo zaino. La partenza sotto la pioggia, mangiando pasticcini.
Il sole a Ferrara, il tramonto sull'appennino, la strada sbagliata e le indicazioni in accento emiliano.
L'arrivo a Cereglio. Il riccio (istrice? porcospino?)
Con gli amici da Olga; i tortelli, NQD e Essen; Jones che ci prova. Gli abbracci, il gruppo di Lodi.
Fido "Vileda" e Ruby.
Il montaggio della tenda sotto la pioggia, "ogni tanto ci stanno bene anche queste avventure".
St. Petersburg. La buonanotte e il ticchettio della pioggia sulla tenda.
E poi il risveglio del sabato mattina, surreale, uscendo dalla tenda e risalendo la collinetta verso la casa, ascoltare queste note avvolgenti, i ragazzi che sono lì a fare colazione in giardino, e questo meraviglioso disco (che poi mi sono procurato) che è The Reminder dei Feist, e a posteriori posso dire che la canzone di quella mattina era proprio l'ultima, "How my heart behaves", che in questi giorni sto consumando (se può consumarsi la musica in digitale)

The cold heart will burst
If mistrusted first
And a calm heart will break
When given a shake

L'escursione da Taviano, da Pablo, la passeggiata su a Sambuca.

Il riposo sul prato.

Il ritorno - silenzio. Non so a cosa abbiamo giocato, non ricordo. Le pizze.Il partitone a Shogun al piano di sopra. Il suo sms (Space Dealer!).

E tornare giù nella pausa cicca, e osservarla dall'esterno, attraverso la finestra, nella luce soffusa al tavolo, con la musica degli Iron & Wine in sottofondo (Such Great Heights). Sorride. E per me è bellissima.

Domenica la grigliata, il Trono di Spade, lo show di Aledrugo, l'enorme mappa di Conquest of The Empire, il folle Piero "Cloquil" (Conquest of the taxes - Taxes of the Empire)...il ritorno verso bologna con quei due matti in auto, e poi l'ultimo tratto di strada verso casa, con momenti di silenzio che a ripensarci adesso pesano tanto.

Qualcosa è scritto in codice, promemoria personale.

Grazie Guglia, grazie di tutto, per questi giorni in cui ci hai ospitato, per averci aiutato a montare la tenda sotto la pioggia, per i tuoi cani, per la musica che mi hai fatto conoscere, per aver fatto sì che lei fosse a suo agio anche in mezzo a noi matti giocatori da tavolo.Spero ci sia un bis, la porterei sempre con me (tranne che alle convention più toste), le piace giocare. Ma al momento la vedo dura...

Con i Nasi


All'inizio ero riluttante a pubblicare foto sul blog. Ma questa mi piace (anche se io sono distratto)

Un ferragosto alternativo...

Senza Nasi


martedì, agosto 14, 2007

Comunicazione di servizio per i lettori: i post di questi giorni si susseguono veloci (ho avuto 2 giorni di ferie!), e scorrono rapidi verso il basso.
Non siate pigri e andate a rileggervi in ordine! :-)
Buon ferragosto a chi lo fa (io nemmeno un falò...domani ho una "pagliacciata" dalle 8 alle 24, abbiamo uno stand a una fiera, sarà un massacro!!!)

Devi farne, di strada, bambino

Questo post fa da controcanto al precedente, per dire che non proprio tutto va in malora, e che qualche minima cosa riesco a impararla dai miei errori passati (e presenti).
Ritrovata maturità (forse): e che caz, a 30 anni sarebbe anche ora! (quasi 31, mettiamo il dito nella piaga)

Perchè voglio una ragazza? Ho finalmente cambiato il punto di vista, c'è voluto una sorta di ragionamento da pensiero laterale...Alla luce di questo bel weekend, ho raggiunto un primo stadio di illuminazione.

Sto bene da solo. La coppia non mi serve a completarmi. Non ho "bisogno" dell'altro, basta con le robe strappalacrime tipo "senza te non posso stare". Anche perchè, da quel poco che ci ho capito, è il modo migliore di far fuggire l'altro (vedi "teoria dello zerbino", copyright miss. V. ;-) )

Sto bene: sarò triste una volta ogni tanto, ci sono altre controindicazioni ovvie che non sto a dire, ma tutto passa.

Vorrei stare con la mia bella in quanto è un moltiplicatore di energia (e di felicità, aggiungo) (Ovvio che si moltiplicano anche le sfighe, ma almeno si affrontano i dolori insieme.)
Lo pensavo mentre eravamo in auto e si parlava e si fantasticava di viaggi (non da fare insieme - non stando insieme non se ne è parlato da questa prospettiva)
Pensavo che il prossimo anno vorrei andare in Irlanda (lo volevo già questo anno); ci andrò comunque, solo o accompagnato. Da solo vedrò bei posti, viaggerò libero, come capita, treno, tenda, se avrò voglia conoscerò tante persone in treno come ai vecchi tempi, proverò a rispolverare il mio inglese ormai limitato alle canzonette e all'informatica. Se invece non sarò dell'umore, divorerò libri e farò foto e assaporerò la mia compagna malinconia.

Sarebbe una bella vacanza in entrambi i casi. Non una peggiore dell'altra: entrambe sarebbero vacanze a modo mio, che mi appartengono.

Ma andare in Irlanda con la K....sarebbe incomparabilmente più spassoso, imprevedibile, colorato, una vacanza folle e dolce e tosta come lei allo stesso tempo...

Non ho bisogno di lei, non muoio per lei, ma quando c'è lei mi piace fare qualsiasi cosa...

Se avessi compreso la differenza qualche anno addietro, mi sarei risparmiato sofferenze e avrei vissuto la mia solitudine in modo più degno,avrei acquistato l'indipendenza che ho ora e una fiducia più solida in me stesso.

Meglio tardi che mai.

Come si comporta il mio cuore

Lo sapevo. E' bastato un giorno in più, e l'entusiasmo e l'emozione scemano e fanno posto alla mia (maledetta!) parte razionale e pessimista. Che adesso vuole dire la sua, anche sul blog; scusa Mimidef! non vorrei trasmetterti negatività, ma l'analisi preme.

Cosa c'è che non va?
Mi entusiasmo per poco; cioè, mi basta poco, mi accontento; da una parte è un bene, vivo quel che mi accade, mi basta così. Non ho obiettivi, bersagli, strategie. Non mi va di trattare l'amore come una partita a un gioco di guerra. E quindi ora sono un po' spiazzato di fronte a quella che si apre come una seconda fase. Che fare? Cosa organizzare, come invitarla a uscire? Usciamo sempre in gruppo però ci siamo presi dei momenti solo per noi due.

Cosa siamo? Colleghi, amici, compagni di viaggio?

E ora entrano in gioco anche le mie paure.
Quella di raffreddarmi; mi salva il fatto che la vedo e le parlo spesso, le occasioni non mancheranno.
Quella di non essere all'altezza. Quella di non saperle dare stimoli nuovi: lei fa tante cose, è sempre in movimento, non si tira indietro di frontea nulla, non ha le mie paure.
Temo il figone di turno che arriva e se la porta via.
Temo il simpatico di turno che la faccia ridere più di me.
Temo il super spericolato che la porti a fare le cose di cui ho paura che a lei piacciono e non mi appartengono (rafting? bungee jumping? nooooo!)

Insomma: i soliti problemi di autostima, che sembravano temporaneamente risolti, ora tornano a galla; cavolo, non sono stato neanche capace di montare per bene la tenda sotto la pioggia, come posso ispirare sicurezza e protezione??

E la cosa più opprimente è la sindrome dell'amico. Sono un maestro nella iper-interpretazione dei segnali; sono il leader indiscusso in questo campo. Per cui, filtrando adesso le emozioni e rileggendo i gesti, con pessimismo dico che forse è tutto un parto della mia mente, che lei non ha dato segnali di interesse, almeno non eclatanti. E' gentile, è simpatica, ma lo è con tutti. (maledetto grillo parlante!!)

Un mio amico mi incoraggerebbe, le mie sono solo pippe mentali, direbbe, è gentile con tutti ma è con me, solo con me, che è stata fuori 3 giorni; è la mia compagnia che le piace.

Purtroppo c'è un deficit di comunicazione, la ragazza parla solo se interrogata, pochissimi messaggi partiti spontaneamente da lei, non mi cerca.

La strada è in salita.

Ma mi infilo i miei scarponi da montagna e vado! ^_^

lunedì, agosto 13, 2007

Caterpillar

Non è la trasmissione di Radio2.
Non è la canzone dei Cure.
Non è il mezzo da lavoro, ma ci siamo quasi, quanto a forza e capacità di travolgere: è un gioco di parole che solo qualcuno dei lettori potrà capire ;-) (V, tu sai! ^_^)

Sono tornato da un'oretta dall'appennino bolognese, dopo aver trascorso 2 giorni e mezzo indimenticabili...

Distillare, distillare prima di scrivere!
Vado a dormire per riassaporare in sogno questi 3 giorni, per descriverli mi manca la musica (che devo procurarmi) : gli Iron & Wine (Sixteen Maybe Less) per la sera, i Feist per il risveglio

^_^

venerdì, agosto 10, 2007

Così Vivo

Oggi mi sento così vivo!!!!
Comunque vada...

http://www.youtube.com/watch?v=70wOxS12Bdo (che voce che ha, grande Ryan)

Today I watched the boats
Moving through the harbor
Walking on water, in your arms I'd stay
Forever if I could
Forever if I may
Keep me in your thoughts, don't disappear

I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
It isn't real

If this is how I feel
Then nothing now is true
Nothing now can ever be taken away from you
Sinking in the past
Things that shouldn't last
Just put to bed and stand beside me, stand beside me

Always on your side
I'm on your side
And so alive
I'm so alive
It isn't real
I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
I'm so alive
I am on your side
I'm so alive
I'm so alive
So alive, alive, alive
I am on your side, on your side
I am on your side, on your side

venerdì, agosto 03, 2007

Non mi muovo (Compleblog)

(scritto venerdì 3 agosto)

E' già passato un anno!

Ma la giornata intensa di oggi mi distoglie da inutili piagnistei e commemorazioni. Si guarda avanti. Forse abbiamo trovato casa, un bell'appartamentino...io e Max, che ormai scherziamo su queste cose in stile "coppia di fatto", lo abbiamo già definito il nostro nido d'amore!!!

Solo lo scherzo deve durare poco, altrimenti qui qualcuno inizierà a crederci sul serio!!

Stasera a tavola già si fantasticava sulla mega festa che prepareremo a settembre per l'inaugurazione, come ai vecchi tempi; e questo progettare è proprio ciò che ci vuole per non pensare alle ultime sfighe...

Giornata di suoni: il nuovo album dei Negramaro è, contro ogni mio pregiudizio, davvero bello; e Un passo indietro è eccezionale.

Giornata bella tosta e ricca di facce e di colori; e si prepara un'altra settimana da "tutto o niente": sarà indimenticabile, nel bene o nel male, ma ce la pigliamo così come viene.

Domani escursione in montagna, domenica grigliata a casa di un collega che ha cambiato lavoro.



E stasera mi sto riguardando per la quarta volta Non ti muovere, un film che smuove una valanga dentro, che rende bella persino Quanti amori di Toto Cutugno, che contiene quella perla di Un senso di Vasco Rossi...

Siamo tutti alla finestra a guardare quella sedia vuota sotto la pioggia.


giovedì, agosto 02, 2007

E' normale?

E' normale che, dopo una bella serata passata con una ragazza che mi piace, tra aperitivo con sangria, chiacchierata, cena, ballo (e non oltre, per ora, purtroppo, ma ogni cosa ha il suo tempo)...dopo una serata così speciale per me...è normale che stamattina non abbia voglia di vedere nessuno, sia scontroso con i miei amici, e giri al largo anche dalla ragazza in questione? Solo questione di ormoni impazziti? Calo di adrenalina, ho speso tutto ieri?
Rispondo io alla domanda: no, NON è normale...

Ok, ogni singolo minuto di felicità me lo devo guadagnare, e sono disposto a sudare per questo, ma perchè voi signorine non vi fate capire?
Ho tanto bisogno d'approvazione...
Cioè, vi costa tanto dire cose del tipo "anche per me è stata una bella serata" ??

Un post confuso, ma sono al lavoro, ho mille cose per la testa e non uscirò dall'ufficio prima delle 19, più chiaramente di così non riesco a esprimermi...stasera una bella serata di pausa casalinga, a dipinger soldatini e a schiarirsi le idee.


Modifica della sera: e poi...le ragazze e la loro straordinaria capacità di stupirti, i loro imprevedibili sorrisi...e la genuinità con cui accettano un invito che tu manco volevi fare, perchè ti sembrava una proposta minima, scomoda, poco fantasiosa...e invece ti dicono di sì e fanno tornare il sole!
Enzino caro, mi sa che stai di nuovo per metterti in un grosso pasticcio...ma io mi ci tuffo, senza paura, pronto a godermi questi momenti, anche fossero solo le prossime due settimane - mi resta sempre un buco alla bocca dello stomaco, lo spettro di qualcosa che finisce - pronto a dare tutto quel che posso, a moltiplicare le mie poche risorse, a inventarmi quello che non sono e a mettere a nudo quello che sono, a farla ridere e cantare e ballare, finchè si può, su questa terra dura che ci ospita per così poco tempo che non possiamo permetterci il lusso di sprecare...