lunedì, luglio 30, 2007

...non l'avessi mai detto...

Il titolo del post precedente era metaforico...e invece, mi hanno preso alla lettera, e qui a Venezia sta per venire a piovere...proprio oggi che avevamo programmato coi colleghi una fuga alle 5 dal lavoro, per andare tutti insieme al mare! Uffi! :-(

Sereno a Nord Est

Ricordate Troisi ne "Il Postino", quando affermava che la poesia appartiene a chi la usa, e non a chi la scrive? Lo stesso si può dire per le canzoni, e questa qui non è di Niccolò Fabi e Jarabe de Palo, ma è mia...quasi...aspetto di poterla cantare a qualcuno(a), forse ci siamo quasi! ;-)


Come una barca fatta di carta
che se si bagna affonda,
come un frutto che a ogni morso
la testa mi confonde,
come una fiamma che si muove
e al vento non ubbidisce mai,
mi piace come sei

come una bilancia che pesa il tempo
la solitudine e il silenzio,
come un buco nell'universo
da dove arrivano i sogni,
come una cesta da riempire
e da non vuotare mai,
mi piace come sei

come una ferita dentro al cuore
che non fa male
mi piace come sei
come una finestra che anche chiusa
lascia passare l'aria
una figlia una madre una donna nella mia vita

come una nuvola gonfia d’acqua
che nutre la terra secca,
come la lana che mi protegge
quando l'inverno arriva,
come la candela che resta accesa
e che mi fa luce nell'oscurità,
mi piace come sei

come la strada che mi porta sempre
nel luogo esatto in cui voglio arrivare,
come quel posto lontano dal centro
dove mi fermo a riposare,
come una patria senza bandiera
dove sentirsi liberi,
mi piace come sei

domenica, luglio 22, 2007

domenica, luglio 15, 2007


venerdì, luglio 13, 2007

Change, Change, Change

Forse c'è troppa musica in questo blog. E io non capisco niente di musica, non ho mai imparato a suonare uno strumento, e la mia massima aspirazione attualmente sarebbe l'armonica a bocca (grazie dei consigli, Giando, ma non ho la costanza per esercitarmi).
Eppure questo blog è intriso di musica, volenti o nolenti, e spesso si risolve in lunghi post con testi di canzoni, anzi no, lyrics, che fa più figo.
Questo perchè unisce il mio amore per le parole e quello per le canzoni - ho detto canzoni non musica! Cioè emozioni, poco mi importa del giudizio tecnico su questo o quel musicista...
Oggi ascoltavo al lavoro una radio in streaming come ce ne sono tante, su questa si può scegliere un autore preferito e la radio trasmette tutti pezzi di autori giudicati simili, nel mio caso:
http://www.lastfm.it/listen/artist/Counting%20Crows/similarartists
Ebbene: mi è capitata una canzone dei Counting Crows che non riascoltavo da una vita; i CC sono tra i miei gruppi preferiti, e quelli di cui più desidererei andare a un concerto; Adam Duritz ha una voce stupenda, e dal vivo deve essere da sciogliersi, quando intona in maniera sofferta brani come "Round here"...
Sono legato ai Counting Crows per tanti motivi: per il periodo in cui si sono fatti conoscere, quella seconda metà degli anni '90 in cui la mia vita prendeva tante pieghe e inversioni ad U; per grandi canzoni appunto come Round Here o Goodnight Elizabeth o The Rain King (ispirata da Il Re Della Pioggia di Saul Bellow).
E nei loro testi trovo sempre qualche riferimento quasi "magico" (che poi in realtà la mia mente malata, sforzandosi, riuscirebbe a trovare connessioni e trame anche in DJ Francesco!!!)

Tornando seri: già sapevo che l'origine del nome della band viene da un detto americano, "contare i corvi"; una sorta di profezia, di metodo divinatorio, accompagnato da una filastrocca, che conta fino a 7; e questa stessa filastrocca l'ho ritrovata in Sandman, nell'episodio "A parliament of rooks" (Il parlamento dei corvi). E in Sandman c'è il corvo Matthew, un bel personaggio e non secondario. E ci sono corvi - seppure con tutt'altra, più tetra, funzione - anche nel ciclo di Martin "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
Vabbe', sono tutte pippe mentali, coincidenze o segni, mettetela come vi pare.
Ma leggete il testo della canzone, nei punti evidenziati, e mettetevi nei miei panni.
Insomma, la canzone giusta al momento giusto.


A Murder of One

Blue morning Blue morning
Wrapped in strands of fist and bone
Curiosity, Kitten,
Doesn't have to mean you're on your own
You can look outside your window
He doesn't have to know
We can talk awhile, baby
We can take it nice and slow
All your life is such a shame, shame, shame
All your love is just a dream, dream, dream
Are you happy where you're sleeping?
Does he keep you safe and warm?
Does he tell you when you're sorry?
Does he tell you when you're wrong?
I've been watching you for hours
It's been years since we were born
We were perfect when we started
I've been wondering where we've gone
All your life is such a shame shame shame
All your love is just a dream dream dream
I dreamt I saw you walking up a hillside in the snow
Casting shadows on the winter sky as you stood there
counting crows
One for sorrow Two for joy
Three for girls and four for boys
Five for silver Six for gold and
Seven for a secret never to be told

There's a bird that nests inside you
Sleeping underneath your skin
When you open up your wings to speak
I wish you'd let me in
All your life is such a shame shame shame
All your love is just a dream dream dream
Open up your eyes
You can see the flames flames flames of your wasted life
You should be ashamed
You don't want to waste your life baby
I walk along these hillsides in the summer 'neath the sunshine
I am feathered by the moonlight falling down on me
Change, change, change



Sono le 2 di notte, la riascolto in cuffia, e vado a dormire più contento.

domenica, luglio 08, 2007

Come eravamo


Un anno fa, a festeggiare dopo la finale dei Mondiali.
Quante cose sono cambiate e accadute da allora...
Il trucco sul viso fu idea e opera mia: lo dico per dimostrare che il Noioso Ingegnere Informatico a volte ha degli insospettabili sprazzi di vitalità.

sabato, luglio 07, 2007

Lo Spleen del Sabato

E' tornato. Un sabato intero come non mi succedeva da tempo, una giornata presa e buttata nella fogna, senza voglia di far nulla; ma non un ozio "riposante", piuttosto ore stanche e trascinate senza scopo.
Mi succede quando sono da solo a casa: non che abbia questi grandi rapporti con i miei coinquilini, ma è diverso quando sai che comunque c'è qualcun altro che vaga per la casa. In più, in questo weekend tutti gli amici erano più o meno impegnati con morose o parenti vari.

La cronaca: in piedi alle 9, cazzeggio con tv accesa tra cartoni animati, fantabosco e ascolto di qualche cd.
Un paio di pianti qua e là, per scaricare la tensione, per le tante cose che mi girano per la testa, per emozioni e ricordi che mi tornano con la musica.
Doccia: altro pianto, lacrime e acqua si mischiano.

Una mia amica che legge questo blog sicuramente mi rimprovererà, perchè scrivo questo a voi "amici virtuali" invece di prendere il telefono e parlare con qualche amico "reale". Ma ci sono spiegazioni per questo.
Per prima cosa, le due categorie non sono distinte; considero amici anche i miei pazienti lettori. La seconda è che la scrittura per me è più liberatoria; infatti venerdì sera ho parlato con mia cugina di un po' di cose che non vanno, mi sono sfogato, ma il senso di oppressione è rimasto.
Un motivo minore è poi voler spiegare che anche io sanguino, questo blog non è solo una collezione di cazzate, film, musica e stupidaggini che mi succedono.
Ma il motivo più importante, forse, è che non voglio ammosciare nessuno dei miei amici. Qui, chi vuol leggere, legge, liberamente. E io non voglio invece costringere nessuno ad ascoltare i miei guai e le mie paranoie, dato che ognuno ha i propri problemi. Non voglio essere di peso a nessuno.

La giornata continua, ascolto ancora musica e canto, e mi viene in mente che, in questi 30 anni pieni di vuoti e di gioventù non vissuta, una cazzata che mi piacerebbe fare è andare al karaoke. Un tempo, almeno una decina d'anni fa quando era in auge, ci andavamo con un mio gruppo di napoli, ma io non cantavo, mi vergognavo. Adesso che invece ho più faccia tosta, canterei tranquillamente, Diana e Andrea state pronti.

A proposito di faccia tosta, un'immagine agghiacciante che tormenterà i vostri sogni: domenica scorsa, al mare, ho messo (per la prima volta) uno di quei costumi "olimpici", tipo boxer aderenti e corti, che avevo comprato per la piscina e poi mai usato. L' "Enzo di prima" non avrebbe mai indossato una roba del genere, il nuovo Enzo ormai non ha più molto da perdere, quindi se ne fotte, e se capitasse l'occasione andrebbe anche in una spiaggia nudista. E' il coraggio dei ciccioni, la rivincita sui depilati-muscolati-tatuati che affollano le spiagge.

Sono andato a fare la spesa, ho pensato di trattarmi bene col pesce fresco, che non mangio quasi mai, ma ne è venuto fuori un fallimentare esperimento, il mio primo polipo è stato una schifezza che mi ha bloccato la digestione. Mi ha fatto dormire dopo pranzo fino alle 18.

Domani vorrei andare al mare; indeciso se invitare o no una mia amica; ma che senso ha dire "andiamo al mare?" se poi non ho l'auto per accompagnarla? Ce l'avrebbe lei, ma mi secca, e poi prevedo cattivo umore anche domani e meglio lasciarla stare, questa povera ragazza.
Ci andrò da solo, se mi alzerò a un orario decente e se ne avrò voglia; magari in un posto vicino, tipo Punta Sabbioni; non ci sono mai stato, ma dovrebbe essere tranquillo come piace a me.

In serata ho fatto qualche telefonata e qualche sms, qualcuno mi ha "arronzato", qualcun altro è stato più disponibile.

Insomma, una giornata del cazzo.
Dulcis in fundo, la perversione: ho guardato in tv per la prima volta "Dirty Dancing". E il peggio è che mi è piaciuto.
E adesso sono le 23.30 e sta iniziando "7 spose per 7 fratelli". Qualcuno mi aiuti.

giovedì, luglio 05, 2007

pro memoria

ieri terzo turno. to be continued.

mercoledì, luglio 04, 2007

O' Latitante

No, non è Mario Merola, ma Daniele Silvestri: sono tornato dal concerto stasera, a Marghera (tra un incendio con nube tossica e un altro...)
Bello, molto bello. Molto più rock di quanto ricordassi.
Adesso ho sonno, non riesco a fare una recensione completa, domani racconterò delle cose divertenti - per esempio la faccia del mio amico Andrea durante Cohiba !!
Grande la musica, con alcuni pezzi completamente riarrangiati rispetto agli originali.
Ma io più che la musica adoro le parole, è più forte di me! E devo procurarmi l'ultimo album, ci sono chicche come questa "Sulle rive dell'Arrone" di cui riporto solo un pezzo:

Era soltanto lei
a dare un ritmo al tempo
lei che rubava luce
e regalava vento

E fu per lei che un giorno
si inventò l'inferno
il senso più malato
della parola eterno

martedì, luglio 03, 2007

biglietti, prego!

...estate, tempo di insonnia e di film notturni...
Ora sto guardando Tickets, film di storie - e di vite - che si intrecciano su un treno

Pensieri sparsi.
Oggi prima lezione del nuovo corso di salsa (livello pre-avanzato 2, wow!)
Figure sempre più incasinate, ma provo a resistere. Cambiano gli iscritti, ed è cambiata anche la ballerina, una biondina che ha sopportato con una santa pazienza tutte le mie indecisioni, i passi incerti e i miei "scusa" a ogni giro sbagliato.
Ho perfino dimenticato di chiederle come si chiama!

E' un periodo che faccio fatica a mantenere la concentrazione su ogni cosa, sarà colpa di questa estate puttana, portatrice di false promesse e speranze, di belle ragazze, di cosce e di spalle scoperte...almeno l'autunno non mente, e una foglia secca è una foglia secca. Aridatemi l'inverno. (non lo dico sul serio, solo perchè mi piaceva scriverlo!)

Domenica per me primo mare e sole quest'anno. Ho il viso color pomodoro S. Marzano.

Ultima nota: come mi incazzo quando mi danno del Lei. Mi fanno sentire vecchio. Oggi, in un bar che non frequento spesso, la ragazza al banco mi ha dato del lei. Spero sia solo perchè mi sono fatto crescere i baffi, e non perchè mi porto male addosso i miei 30. Ma tutto sommato, chi se ne frega.

Questa è la mia vita.

Terra Mia (?)


Cito una canzone di Pino Daniele dei vecchi tempi, è un obbligo per questo post.
Perchè Pino Daniele non mi è mai piaciuto troppo. Perchè non ho mai scelto di essere napoletano, però, by chance, lo sono. Perchè non sono un neo-borbonico come il mio amico marco :-D (marcoricciardi.blogspot.com)
Ma sto divagando; solo per inquadrare il post, per precisare il mio rapporto con la terra natia; diciamo che non la rimpiango molto se non per qualche amico e qualche parente rimasto.
Eppure...ogni volta che torno giù, c'è qualcosa di irrisolto. L'ultima volta è stato una decina di giorni fa, per il matrimonio di un amico.
Volo da Marco Polo: rivedo Venezia dall'alto, un tuffo al cuore, bellissima; l'avevo vista così solo due anni e mezzo fa, in verso opposto, al mio primo volo verso l'avventura, col colloquio che mi attendeva e la pressione a 200 e l'emozione (e nel frattempo ignoravo che a Napoli anche mio nonno stava volando, ma un po' più su).
Atterro a Capodichino: il solito caos, la solita prima impressione negativa, aggiungeteci pure la monnezza e il caldo e il traffico, shakerate bene, e otterrete un cocktail che non so come ho fatto a bere per così tanti anni.
Eppure...quando stavo per ripartire, per tornare su alla mia amata Venezia, ai miei amici e colleghi, alle mie abitudini, alla salsa, ai pagliacci, a tutto ciò che mi lega a questo posto, nonostante tutto avevo un'angoscia indefinita, la sensazione di aver dimenticato qualcosa, come quando esci di casa e non sei sicuro di aver chiuso il rubinetto del gas. Qualcosa in sospeso, da fare o da dire.

E poi ieri notte ho visto questo film su rai3: Vento di terra.
http://www.repubblica.it/trovacinema/scheda_film.jsp?idContent=276872
Il trailer sulla rai diceva "una napoli senza speranza - ma orgogliosa". Bella consolazione, l'orgoglio.
Bel film, piuttosto deprimente; molto bravo il protagonista, Vincenzo, con dei primi piani molto intensi. E la sensazione strana di rivedere posti più o meno noti ("il ponte alla Sanità" !!)
E poi un'altro particolare di cui mi sono accorto solo sul carrello che chiude il film: durante tutta la storia, non si vede un solo spicchio di mare. Non una delle abusate immagine oleografiche, da cartolina, della Napoli con il mare, il sole, il Vesuvio e il pino mediterraneo...niente mandolini nè pizze, quella rappresentata è una Napoli grigia, intrisa di sudore e lacrime, non c'è spazio per "o' core" nel senso di comune accezione. Dove i personaggi ci mettono il cuore, è solo per tirare avanti, per sostenersi l'uno con l'altro, perchè come dice Giovanna nel film "'cca nun ce sta niente", e si vede quanta fatica costa vivere, dappertutto, ma lì (qui?) forse più che altrove.
Un film da rivedere, magari non di notte, non da solo; anzi da rivedere due volte: una giù con i miei amici ancora a Napoli, e una quassù, in uno dei nostri cineforum "multietnici" coi miei amici e colleghi lombardi, veneti, romani e torinesi, per provare a capirci qualcosa insieme.
Sì, non sono filo-napoletano come Marco, ma rivendico alcune nostre particolarità, e il fatto che siamo una brutta "razza", complessa e difficile.