venerdì, settembre 07, 2007

Zac!

E' il suono onomatopeico del taglio netto.
Ed è anche Zach Braff, giovane attore che sicuramente conoscerete per il telefilm di MTV Scrubs. Nelle scorse settimane, nel mio "periodo K", dopo aver ascoltato gli Iron&Wine mi sono messo a cercare su Internet delle informazioni su questo gruppo, e mi sono imbattuto in una colonna sonora in cui c'è anche il loro bellissimo pezzo "Such great heights".
Il film si chiama "La mia vita a Garden State", Zach Braff è regista e attore, nel cast c'è anche la bellissima (per me) Natalie Portman. Ho noleggiato il film in un grigio sabato di metà agosto in cui la tipa iniziava a tirarmi i pacchi e le nuvole si addensavano all'orizzonte. L'effetto "facciamoci del male" del film era annunciato, ma giudicandolo a freddo, è stato invece una bella scoperta.
Intendiamoci: non un capolavoro (prima che Rob The Critic mi denunci! )
Ma un film delicato e secondo me un buon tentativo di raccontare una storia, che in seguito ho scoperto essere autobiografica.
Non farò alcuno spoiler rivelando che il film, analogamente all'altro mio preferito Elizabethtown, usa come premessa un lutto; da lì parte la storia di Andrew Largeman che, un po' come Orlando Bloom nell'altra pellicola, ritorna al paese natale per i funerali, e ritrova vecchi amici e - forse un po' scontato - trova l'amore.
Il buono del film non è certo l'inventiva nella sceneggiatura, ma il tatto, il modo di raccontare la storia, e alcune buone sequenze che resteranno impresse nella mente e nel cuore dello spettatore (soprattutto se già predisposto emotivamente - e questo può essere considerato un colpo basso del regista). C'è di buono che - Giando docet - non ci si prende molto sul serio, e la battuta spiritosa e dissacrante à la Scrubs può arrivare anche in un momento drammatico.
Voto: 2 palle (da giocoliere) e mezza.

(PS: visto? si ritorna a scrivere post "normali"...life goes on! ;-) )

5 commenti:

marco ricciardi ha detto...

Ciao Mister, ecco, lo vedi allora che se ti ci metti sai pure essere simpatico come me? Via, ti consiglio qualche argomento per il tuo rumoroso blog: Pavarotti death, come sconfiggere gli acufeni, il nero che è dentro me, una palla per amico, il Napoli in serie A, oppure il sesso questo sconosciuto, datti da fare su... ;)

Anonimo ha detto...

ciao Enzo, i bomboloni equivalgono alle "sigarette 'mbuttunate"(alla moda napoletana), per aiutarti ti dico....ti ricordi di Maria, "la tipa" che stava in stanza con me e Giusi in Svizzera?
Per il resto non ti scrivo niente, almeno per ora; in questo periodo preferisco i dialoghi non scritti.
Un bacio grande, a presto
annalaura

Enzo ha detto...

Mister: "il nero che è dentro di me", in che senso????

Annalaura: certo che mi ricordo di quella bonazza di Maria! ;-)

marco ricciardi ha detto...

Il nero di seppia, tutto ciò che ti tormenta tra i più viscidi pensieri della tua materia grigia: Dai peli nel naso alle unghie incarnite.

Enzo ha detto...

ah marco, menomale, temevo che tu intendessi un nerboruto giocatore di basket... ;-)