Sono tornato tardi sempre per colpa della mia condizione da pedone: ho dovuto prendere due bus notturni, e casa nuova è più lontana dalla scuola di ballo. Ho avuto tempo per pensare a cosa scrivere stasera. Tra l'altro, ho fatto anche un bel tratto di strada a piedi, lungo la riviera del Brenta (lunghezza del cammino misurabile in 2 sigarette), tra fumi della MiraLanza, zanzare, cani che mi abbaiavano da dietro ai cancelli, e altre amenità.
E la mezza luna nel cielo. E queste stronze di stelle spuntate dopo il temporale, che sembravano tutte lì riunite a sfottermi; non si erano fatte vedere quando le volevo, a S. Lorenzo, e adesso invece tutte lì, a godersi lo spettacolo.
Ho pensato che avrei voluto scrivervi di cose belle stanotte; degli amici ritrovati, della riscoperta di mio fratello, del libro di John Fante finalmente terminato, di Garden State, dei film della mostra del cinema che vorrei andare a vedere.
E invece vi tocca l'ennesima cupa riflessione, la consueta pippa mentale, la paginetta terapeutica da caro diario.
Ma d'altra parte, nessuno vi obbliga, e mi piace pensare che se siete su questa pagina è perchè siete miei amici, nella buona e nella cattiva sorte.
E allora provo a spiegare questa tempesta di emozioni di questi ultimi giorni, mentre mi fumo l'ultima Lucky Strike di un pacchetto finito troppo presto.
Giovedì: sono in ripresa. Ho scritto: ho tanti amici, non sono solo. Di buon umore, anche al lavoro. In ufficio c'è una festicciola per due coppie che stanno per sposarsi. Si mangia e si beve, lei fa soprattutto la seconda cosa; mi sorride e torna a scherzare con me, e io sono contento, sembra tutto tornare alla normalità nei nostri rapporti. Attendo la serata: ci sarà un incontro in enoteca, organizzato dal mio coinquilino, con i suoi amici del forum di motociclisti. Io già li conosco e mi stanno piuttosto simpatici. Lei ci è uscita una volta insieme, hanno fatto un giro in montagna in moto, lei faceva da "zavorra", le piacciono le moto, ma non ne ha ancora una. Per dire quanto mi sia estraneo questo mondo: io non so andare nemmeno in bicicletta!
La serata si annuncia divertente, e invece è il mio fallimento.
In uno dei post precedenti dicevo di temere un qualche avversario, ed eccolo lì che si presenta, con tutte le caratteristiche, o quasi: è simpatico; racconta barzellette, fa casino, è l'anima della serata, una primadonna, non sta zitto un minuto. Anche io credo di essere simpatico, ma sono più un gregario; do la stoccata, sono un umorista, non uno showman; di solito non faccio tappezzeria, ma quella sera sono ridotto al silenzio. Recito bene la parte di uno che se la sta spassando, seduto tra mio fratello e il mio coinquilino, ma dentro lo stomaco ho un buco nero.
Lui è "attivo": moto e le cazzate varie che indicavo (pareva quasi avesse letto il mio post! rafting, bungee-jumping, etc...).
Gli manca solo il fisico, ma stavolta non conta (alla faccia di tutti i problemi che mi creo io).
Si siede accanto a lei, e io ho un flash-forward, ho già capito tutto; ci sa fare, ci sa fare benissimo, si trasforma in polipo e le mette le mani ovunque.
Lei beve troppo, a fine serata è l'unica ad essere realmente ubriaca. Non può guidare, la ospitiamo a casa nostra, mettiamo su un lettino di fortuna. Io resto sveglio fin oltre le 3, a fumare (e che ve lo dico a fare?); l'alcool mi ha fatto un baffo, sono lucidissimo, rabbioso, amareggiato.
Il punto non è tanto la ragazza in particolare; passerà. Certo mi brucia, ma non biasimo nessuno; e il bello è che lui mi sta pure simpatico! Contenti loro, che in fondo sono amici miei, contenti tutti.
Il punto è un altro: è la mia totale incapacità in queste situazioni. Il fatto che mi dissolvo quando sono in "competizione" con un altro; come se, tra due cervi che lottano per la femmina, invece di prendersi a cornate, uno dei due rinunciasse alla lotta (mi scuso per il paragone zoologico)
Mi torna sempre in mente una canzone di Ligabue, di quelle minori di un album minore, "Quando tocca a te":
Per ogni amore sbagliato d'un pelo
oppure perso giocandolo a morra
o atteso in coda col tuo numerino
e sei il solo a non spingere
Ecco: io non spingo.
Senza contare il mio essere inadatto al contatto fisico; faccio una fatica enorme ad abbracciare, a toccare, a dare un bacio.
Insomma ero lì a pensare a tutte queste cose, e non mi usciva nemmeno una lacrima, zero. Ho dormito a stento 2 ore, poi mi sono alzato e ho preparato la colazione per lei, per mio fratello e per il mio coinquilino, e ho aspettato che si svegliassero per andare al lavoro.
Max beve il caffè e dice "ah, come faremmo se non ci fosse Enzo!"
Frase che mi fa cadere ancora di più le braccia. Sono un ottimo casalingo, amico, fratello, che altro? Ma non sono compagno, amante, ragazzo. Questa cosa mi da profondamente fastidio. Mi sono rotto il cazzo di essere apprezzato per le mie presunte qualità.
Non me ne fotte niente di esser considerato buono, bravo, simpatico...se poi non c'è nessuno che mi apprezzi in maniera più profonda.
Troppo facile avere l'affetto degli amici, voglio di più.
E già mi vien male a pensare alla festa che faremo a ottobre per l'inaugurazione della nostra nuova casa. Mi sbatterò per far sì che tutto sia perfetto, che sia una serata divertente per tutti; cucinerò anche di notte per farli contenti (perchè così anche io sono contento), preparerò dolci di ogni sorta...A quale scopo? Per sentirmi dire la solita puttanata? "Bravo Enzo, sei un uomo da sposare!"...e intanto si tromba quell'altro?
Venerdì: al lavoro scazzo totale, e stanchezza mentale che si riflette sul fisico. Ho le gambe pesanti e una faccia da funerale. Usciamo un po' prima per fare un paio di viaggi con i pacchi verso la casa nuova, e io sono al minimo storico. Ma mi riprendo e trovo le forze per andare alla scuola di salsa: danno una festa per l'inizio dei corsi. Proprio quello che mi ci voleva, reagisco e vado lì, incontro un po' di gente, si chiacchiera e riesco a farmi anche qualche risata e un paio di giri con le mie girls; mi dicono anche che sono migliorato. Medicina per la mia autostima sottoterra. Parlo con una delle ballerine che conosce la mia situazione, e guardacaso conosce anche "lui". Mi prende in disparte e minaccia di prendermi a schiaffi: mi dice che sono un cretino, che io sono molto meglio; comincio a guardare la cosa da un altro punto di vista.
Sabato e domenica: completiamo il trasloco, ci facciamo un mazzo così, e non ho neanche il tempo di pensare alla situazione. O meglio, ci penso ma sto meglio, guardo avanti. Segretamente, ci spero ancora, magari è stato l'episodio di una sera, magari è solo colpa del vino. In altre parole mi illudo.
Lunedì: l'illusione continua. Al lavoro torno ad essere il solito, rilassato, spiritoso, e finalmente faccio quello per cui mi pagano. C'è in programma di uscire alle 18 per andare al mare. Andiamo a Jesolo, io, Max, la K. e Andrea. Serata stupenda, giochiamo a calcio sulla spiaggia, lei scherza, ci guardiamo molto, giochiamo, alla fine facciamo tutti il bagno.
C'è molto vento, e mi rendo conto che è l'ultima volta che andremo al mare quest'anno. Mi scatta in testa "Last day of summer" dei Cure.
But the last day of summer never felt so cold
The last day of summer never felt so old
Lei è sempre splendida. Chissà se lui la vede così. No, mi dico, lui è solo un polipo che ha agguantato un pezzo di carne, lui non ne ha capito la bellezza, lui non sa quanto lei è speciale. Continuo a illudermi.
Ceniamo pesce in un ristorante sul mare, è lei a guidare e noi tre maschietti possiamo alzare un po' il gomito. Al ritorno in macchina si canta, ci sono i Guns'n'Roses, io alla fine conosco solo Knockin' on Heaven's doors...ma va bene lo stesso...Non riuscendo a esprimere quello che ho dentro, ricorro alla tecnologia. Dopo che ci ha accompagnati e ci siamo salutati, le mando un messaggio, niente di stucchevole, una roba da amico, in cui le dico ciò che penso di lei e quanto sono contento di conoscerla. Niente di più. Niente TVB o roba del genere da quindicenni. Ma una volta riacquistata la sobrietà mi pento del messaggio (al quale lei ovviamente si è guardata bene dal rispondere).
Maledetti cellulari. Pazienza, si va a letto.
Martedì: giorno normale, ricaricato dalla bella serata; incrocio il suo sguardo in ufficio, tutto ok, qualche sorriso.
Il pomeriggio, di nuovo il buio: lei si iscrive al maledetto forum dei fottutissimi motociclisti, racconta della serata alcoolica, e dice candidamente che il tizio "non ha tenuto un attimo le mani in tasca!". Mi va il sangue alla testa.
Ok, allora, se ti piace, tienitelo pure. Punto.
Poi stasera la deludente serata al corso, per dare il colpo di grazia alla fiducia in me stesso.
Riassumendo: il problema è che ho una concezione sbagliata dell'amore e dei rapporti con le donne.
Sono rimasto al 1800. Avrei avuto vita facile solo se fossi stato un gentiluomo dell'età vittoriana, con un matrimonio combinato, fingendo di doverla conquistare facendo il romantico.
Non sono tagliato per la conquista, non suscito nessuna passione, non travolgo, non ispiro.
E quelle poche persone a cui piacevo, le ho allontanate io.
Quindi mi merito tutto quello che mi accade, corsi e ricorsi inclusi.
Mi dicono "sii te stesso".Ma a che cazzo serve? E soprattutto: come fare altrimenti? Non si cambia, nun ce sta' nient' a fa'!
E hai voglia a far corsi, a provare a uscire dal guscio; è solo cosmesi. Il corso clown sembrava aver aperto uno spiraglio, ma se non mi ci do anima e corpo, non servirà a niente.
Adesso si è fatto tardi e il racconto si fa sconnesso, è ora di andare a dormire.
Amici lettori, scusate per lo sproloquio, metterò ordine
5 commenti:
Ben tornato, mi dispiace per te, comunque la mia sensazione non era sbagliata, vedo ke non stai tanto bene. La cosa più istintiva ke mi viene da dirti è di frenare la tua mente ke galoppa come un cavallo selvatico e se già non l'hai fatto, buttati e fatti avanti. Non puoi tormentarti così, vedi come ti risponde e se non è come desideri tu abbi la forza di girare pagina, ho la certezza ke troverai una persona ke ti amerà basta ke tu abbia la forza di andare oltre e guardarti intorno. Un bacio Simo
Mettiamola così: sei la persona migliore che abbia conosciuto negli ultimi anni, ed uno dei miei amici più cari e fidati. Amici, si, di quelli che conto sulle dita di una mano sola, forse mezza. Sai perchè ti dico questo ? Se lo sai, beato te, perchè io non lo so, ma sento di dovertelo dire lo stesso. Forse perchè è la verità, forse perchè stasera mi sento molto peggio di te. A proposito di peggio, pensa a chi sta messo male più di te, tipo Luca Coppola. E con questo dovrei essermi rivelato. Hai cominciato a fumare ? Bomboloni pure ? Non prenderti mai troppo sul serio, e lascia perdere chi lo fa. Che forse non significa niente. Ma quanti Forse ho detto ? 3-4, non se sono sicuro...hahahaha
Ho letto tutto eh, dalla prima parola all'ultima. Se un amore ti fa soffrire ancora prima di nascere, se senti di dover essere diverso con la persona che ti piace, di doverle sembrare in un certo modo, di dover apparire più simpatico, più divertente, più brillante...quella persona non è quella giusta per te. Oddio ci potrai uscire insieme, ti ci potrai anche divertire a volte, e a volte sentire una merda, ma nel profondissimo profondo di te stesso continuerai a sentirti spaiato....sono peggio della posta del cuore della Boralevi!
Un abbraccio
Mi riprometto di rispondere e commentare punto punto con le mie solie tedianti inteminabili e-mail... quello che scrivi in questo bel post. Fra ha dato uno spunto magnifico... brava... rifletterò su questo... ha ragione!
Ok per ora bacetti
Grazie a tutti, amici, innanzitutto. Non immaginate quanto sia contento che tutti voi abbiate risposto all'appello. Adesso sto molto meglio, e come sempre mi dispiace aver scatenato tutto questo putiferio. Rispondo in ritardo, andiamo per ordine.
Simo: non c'è niente in cui buttarsi, già fatto il possibile, come dici tu volterò pagina. Grazie per la vicinanza in questi giorni!
Giando: sei tu, è troppo facile indovinare. Ti voglio proprio bene, e so quanto valga per te definire una persona "amico", rientrare nella categoria mi riempie d'orgoglio! Piuttosto: sono una merda, devo chiamarti e mi devi dire come mai ti sentivi peggio di me l'altra sera...Bella la battuta su Luca! :-) Che intendi per bomboloni? Io a stento so da quale delle due estremità si accende una sigaretta...Non mi prendo sul serio, e neanche la ragazza lo faceva, ed è uno dei motivi per cui mi piaceva. "Forse" è una delle parole che uso più spesso, credo... ;-)
fra: Grazie per la costante attenzione alle mie parole e per la lucidità dell'analisi.
Hai ragione: lei non è quella giusta per me; ma anche io non sono quello giusto per lei (così, lo dico per distribuire equamente le responsabilità, senza giudizi da parte mia).
Difetto mio: il dover sembrare "più x", lo manifesto spesso, non solo in questo caso. Rare le persone con cui riesco a essere naturale, persone che poi automaticamente diventano amiche senza possibilità di sviluppo ulteriore.
Ieri Marco (O'Mister!) mi ha detto che secondo lui sbaglio sequenza: metto prima amore e amicizia, mentre secondo lui l'ordine deve essere sesso-amicizia-amore...come dargli torto?
Valeria: Le tue mail non sono mai tedianti. Aspetto con pazienza e ricambio i baci!
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